COSENZA - Lo hanno cercato senza sosta in quel dedalo di cunicoli e anfratti marini a 20 metri di profondità nelle grotte dell'Isola di Dino, in Calabria. Ci sono volute più di 24 ore ma quello che ormai si temeva è avvenuto: Valerio Nunziata,
ingegnere di 29 anni con la passione dell'esplorazione subacquea, è
stato trovato senza vita. Nunziata, originario di Sarno (Salerno) ma
residente a Scalea (Cosenza), si era immerso nel primo pomeriggio di
ieri assieme ad un amico in quello specchio di mare che pure conosceva
per averlo frequentato altre volte. L'esplorazione aveva riguardato la
grotta del Gargiulo, uno dei luoghi più belli e suggestivi dell'area
sottomarina, che si sviluppa per oltre 140 metri di lunqhezza e che
propone straordinari fondali di gorgonie. Al momento del rientro il
dramma: i due sub si sono mossi assieme ma ad un certo punto l'amico,
forse per la scarsissima visibilità determinata dalla presenza di
fanghiglia sui fondali che ha ridotto di molto la visibilità, non lo ha
più visto. Prima di riemergere il sub ha tentato in tutti i modi di
cercare il collega, poi però è risalito in superficie per cambiare la
propria bombola sulla barca dove ad attenderli c'era una terza persona.
Si è immerso di nuovo ma di Valerio nessuna traccia. Dato l'allarme è
scattata subito la macchina dei soccorsi e sul posto sono intervenuti,
in una corsa contro il tempo, gli speleosub dei Vigili del fuoco dei
comandi di Vicenza, Viterbo, Roma e Reggio Calabria. Impegnati oltre 30
uomini ed una quindicina di mezzi terrestri e nautici ed aerei. Gli
specialisti si sono dati il cambio nelle immersioni alla ricerca del
giovane disperso battendo palmo a palmo l'area fino al ritrovamento. Il
cadavere, incagliato in una cavità, appena portato in superficie, è
stato adagiato su una motovedetta della capitaneria di Porto che lo
porterà a Maratea. Il compito del riconoscimento spetterà adesso al
padre del giovane che, con i gli altri parenti, ha seguito tutte le fasi
della vicenda sulla spiaggia assieme a quanti confidavano in una
soluzione positiva della vicenda. Quella che, purtroppo, non c'è stata.
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