domenica 17 giugno 2012

ESAMI SPECIFICI DICONO SE IL PARTO E' PRE-TERMINE

Fino a qualche tempo fa, era possibile immaginare un parto prematuro solo da una gravidanza a rischio, oggi, però, sono disponibili nei maggiori ospedali alcuni esami specifici, che permettono di scoprire se una donna in attesa può andare incontro a un parto prima del tempo. In questo modo è possibile adottare i sistemi per ritardare la nascita del bambino, consigliando alla donna riposo a letto oppure ricorrendo al “cerchiaggio”, un sistema che consiste nell’applicazione di uno speciale supporto al di sotto della cervice uterina.


Un esame che viene eseguito da qualche tempo è la misurazione della lunghezza della cervice uterina. Se è presente un accorciamento o una dilatazione, il rischio è aumentato e la donna potrebbe andare incontro al travaglio di parto prima della data prevista. L’esame viene eseguito dal ginecologo durante i controlli effettuati anche nelle ultime settimane di gravidanza. Lo specialista è in grado di capire se la cervice è corta o appiattita e il dubbio può essere accertato oppure escluso eseguendo un’ecografia. Questa viene effettuata per via trans vaginale, introducendo cioè in vagina una sonda ecografica. Esiste il rischio di un parto pre-termine se la cervice è lunga meno di 15 millimetri nelle gravidanze singole e meno di 25 in quelle gemellari.

Un test più recente è l’analisi della fibronectina fetale o fFN, una proteina che ha una funzione stabilizzante all’interno della placenta. In altre parole, svolge una funzione di “collante” tra il sacco amniotico e la parete interna addominale della madre. Quando iniziano le contrazioni, inizia anche uno scollamento dell’interfaccia materno fetale e la fFN viene rilasciata nel secreto vaginale. Lo scollamento può anticipare un parto pre-termine quindi il ritrovamento della fFN nelle secrezioni vaginali è un indicatore del travaglio. Se l’esame è positivo, è probabile che il travaglio di parto prenda il via nel giro di due settimane circa rispetto alla data in cui è stato effettuato il test. Una ricerca del King’s College di Londra, sostiene che la misurazione del progesterone presente nella saliva delle future mamme, potrebbe aiutare a riconoscere e prevenire un parto prematuro infatti. Secondo gli autori dello studio, le donne che entrano in travaglio in epoche troppo premature, prima della 34 settimana di gravidanza, hanno livelli molto bassi di progesterone nella saliva.

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