ROMA- Ancora una volta i ministeri nel mirino della spending review.
In questa prima fase si dovrebbero assicurare risparmi per il valore di
cinque miliardi, necessari anche a fronte della situazione causata in
Emilia dal terremoto.
Secondo il Corriere.it si punterà a ridurre la spesa pubblica di
cinque miliardi facendo dei tagli sulle spese, di cui si sta
interessando il ministro Bondi, per un valore di tre miliardi, il
rimanente dovrebbe essere recuperato dai tagli alle spese dei ministeri,
che in media spendono un miliardo al giorno.
In questa fase sono stati, inoltre, evidenziati gli stanziamenti più
consistenti rispetto al totale di quelli previsti per il 2012: ad
esempio sui 79 miliardi spesi dal ministero dell'Economia si evidenziano
i trasferimenti a società pubbliche, oppure il potenziamento della
lotta all'evasione fiscale: 1,4 per l'attività della Guardia di finanza e
2,6 per la repressione di frodi e violazioni fiscali, ma anche le spese
del ministero del Lavoro per la politica sociale, e così molte altre.
Ma anche l'istruzione non è da meno: sui 44 miliardi per l'Istruzione 40
vanno alle spese per l'istruzione scolastica e 444 milioni alle
università e 269 milioni sono dati al sostegno alla scuola paritaria e
84 milioni alle università private. La Difesa, infine, pesa 19 miliardi:
17 per il funzionamento e 1,9 miliardi sono destinati, invece, alla
costruzione e all'acquisizione di impianti e servizi.
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