BOLOGNA - Una sorta di ricatto per tornare a lavorare. Stare nel luogo
di lavoro assumendosi, però, la responsabilità civile e penale in caso
di danni provocati da nuove scosse. È la denuncia della Cgil
Emilia-Romagna su quanto sta avvenendo nelle zone colpite dal sisma.
«Stiamo ricevendo segnalazioni su alcune aziende - ha scritto il
sindacato in una nota - che cercano di baipassare l'ordinanza del
dipartimento della protezione civile (datori di lavoro che hanno
l'obbligo di verificare la sicurezza delle strutture ndr), facendo
firmare ai lavoratori liberatorie individuali. Non ci sono aggettivi per
giudicare un atteggiamento del genere se non quelli della
irresponsabilità e dell'indecenza». Il sindacato ha ricordato come sono
stati diciotto i morti sul lavoro per questo terremoto. Un dato che «ha
evidenziato una criticità dell'edilizia industriale che dovrà essere
affrontata urgentemente». Cgil ha annunciato che segnalerà queste
liberatorie alla Procura della Repubblica. Il sindacato ha inoltre
diffuso uno di questi documenti nel quale viene scritto esplicitamente
che «Ciascun dipendente che ritiene opportuno continuare a svolgere la
propria attività, libera la proprietà da qualsiasi responsabilità penale
e civile», in allegato l'elenco dei dipendenti che hanno già
sottoscritto la liberatoria.
SANDRA, VENTICINQUESIMA VITTIMA. Cresce il numero delle vittime del terremoto in Emilia: ora sono 25. Ieri sera all'ospedale Maggiore di Bologna è morta Sandra Gherardi, 46 anni, di Cento, nel Ferrarese. La donna era ricoverata in coma dal 29 maggio quando era stata colpita alla testa, per strada, da oggetti caduti da un tetto. Dopo il ricovero, la donna non ha più ripreso conoscenza. È la settima vittima del sisma in provincia di Ferrara, che si aggiunge ai 17 morti nel modenese e alla donna tedesca deceduta per un malore a San Pietro in Casale, nel bolognese, dopo il terremoto del 20. La mattina di martedì scorso, Gherardi è uscita da una farmacia in via Provenzali, ed è stata colpita da calcinacci.
SANDRA, VENTICINQUESIMA VITTIMA. Cresce il numero delle vittime del terremoto in Emilia: ora sono 25. Ieri sera all'ospedale Maggiore di Bologna è morta Sandra Gherardi, 46 anni, di Cento, nel Ferrarese. La donna era ricoverata in coma dal 29 maggio quando era stata colpita alla testa, per strada, da oggetti caduti da un tetto. Dopo il ricovero, la donna non ha più ripreso conoscenza. È la settima vittima del sisma in provincia di Ferrara, che si aggiunge ai 17 morti nel modenese e alla donna tedesca deceduta per un malore a San Pietro in Casale, nel bolognese, dopo il terremoto del 20. La mattina di martedì scorso, Gherardi è uscita da una farmacia in via Provenzali, ed è stata colpita da calcinacci.
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