ROMA - Sette scosse, tutte intorno al grado 2 della scala Richter, sono
state registrate in Emilia tra la mezzanotte e le 7 di questa mattina,
secondo i rilievi dell' Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia
(Ingv).
La prima subito dopo mezzanotte (del 2.1), poi all'1.10, (del
secondo grado), alle 3.33 (del 2.3) e subito dopo, alle 3.35, del 2.4.
Meno di due ore dopo, alle 5.14, i sismografi hanno registrato un altro
movimento del 2.1, seguito alle 5.39 da un sesto, anch'esso del secondo
grado. Infine alle 6.05, un nuovo, lieve, sisma, di magnitudo 2.2.
"IL TERREMOTO SI PUÒ ESTENDERE" «La nostra non è stata
una previsone di un nuovo terremoto: abbiamo espresso le nostre
valutazioni scientifiche scaturite dall'analisi dei fenomeni in corso e
delle strutture geologiche coinvolte. Apprezzo molto la trasparenza e la
serietà con la quale il governo ha deciso di renderlo pubblico». È
quanto afferma al Messaggero Luciano Maiani, presidente della Commissione Grandi Rischi
che ribadisce l'impossibilità di «fare previsioni sui terremoti»
mentre, spiega, si possono fornire «orientamenti in merito alla
possibile evoluzione del terremoto». Per questo, aggiunge, «non si può
escludere che l'attività sismica si possa estendere ad aree limitrofe a
quelle attivate fino ad ora».
I NUMERI: 2.210 ALLOGGI Sono stati complessivamente
2.210, sino ad ora, i mirandolesi cui l'Amministrazione comunale ha
trovato una sistemazione dopo i due terremoti del 20 e 29 maggio scorsi.
Di questi 1.154 sono italiani e 1.056 stranieri. A dare i numeri è lo
stesso comune di Mirandola, in una sorta di 'censimento dell'emergenzà.
In particolare - si legge in una nota - sono state ospitate oltre 1.600
persone presso i cinque campi allestiti dalla Protezione civile: la
percentuale di famiglie italiane nei campi è del 40%, mentre gli
immigrati sono il 60% degli ospiti. Molti di loro abitavano gli edifici
più vecchi del centro storico o fatiscenti abitazioni rurali, inoltre
agli stranieri manca quella rete parentale e amicale cui sono ricorsi
tanti cittadini mirandolesi. Le etnie straniere più presenti nei campi
sono la marocchina, con 349 persone e la tunisina con 125 residenti
seguiti da cinesi, indiani, pakistani e moldavi. La fascia di residenti
più numerosa per età è quella che va dai 31 ai 40 anni, seguita da
quella 41-50 e da quella 19-30. Elevata la presenza di bambini che da 0 a
3 anni sono 99, il 6,2% dei residenti, mentre quelli dai 4 ai 5 anni
sono 62, il 3,8% e quelli della fascia 6 -11 sono 164, il 10% per cento.
Altre 290 persone, delle quali un terzo stranieri, sono state poi
collocate presso alberghi, mentre 320 anziani, tutti italiani, sono
ospitati in strutture protette. Al momento i 2.366 residenti del centro
storico di Mirandola, su una popolazione complessiva di 24.720 persone,
risultano sfollati, visto che tutto il centro è zona rossa, nella quale
non è possibile accedere. Assistenza, ancora, è fornita ai tre campi
organizzati nelle frazioni di Gavello, San Martino Spino e Mortizzuolo
dalle locali associazioni di volontariato e ai campi spontanei sorti in
varie zone della città. Distribuiti, infine, 2.000 pasti al giorno.
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