DUBAI - Chiudevano le loro figliolette nel bagno e nel ripostiglio per
ore, lasciandole senza cibo nè acqua: una delle due, Wadiyma, quella più
grande, non ce l'ha fatta, e ha perso la vita a soli 8 anni. Al Sherawi, il padre, è accusato insieme alla compagna An Anood Mohammed Al Ameri, di abuso e omicidio: utilizzavano ferri roventi e pistole stordenti per torturare le proprie figlie.
La madre, Al Ameri, 27 anni, ha ammesso la colpevolezza ma Al Sherawi si ritiene innocente e dice di aver solo “nascosto il corpo di Wadiyma” in seguito alla morte. Il corpo di Wadiyma è stato scoperto il mese scorso. La sorellina, sopravvissuta, ha delle lesioni che le hanno causato il 10% di invalidità permanente
Mohammed Ali Rustom, capo della squadra investigativa, ha detto che "lo stato di decomposizione era talmente avanzato da rendere difficile l’analisi delle cause di morte".
La madre, Al Ameri, 27 anni, ha ammesso la colpevolezza ma Al Sherawi si ritiene innocente e dice di aver solo “nascosto il corpo di Wadiyma” in seguito alla morte. Il corpo di Wadiyma è stato scoperto il mese scorso. La sorellina, sopravvissuta, ha delle lesioni che le hanno causato il 10% di invalidità permanente
Mohammed Ali Rustom, capo della squadra investigativa, ha detto che "lo stato di decomposizione era talmente avanzato da rendere difficile l’analisi delle cause di morte".
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