Appena nati i bambini hanno una grande confidenza con l’acqua, in fondo
ci hanno vissuto per nove mesi, messi in acqua non solo galleggiano
tranquilli ma, addirittura, nuotano a rana senza alcuna paura e senza
alcun problema, immergendosi anche del tutto volontariamente, con apnee
di alcuni secondi.
L'acqua è quindi per i bambini un elemento naturale,
piangono per esprimere il loro dispiacere se vengono sollevati, mentre
cessano di piangere appena rimessi in questo stesso liquido. Inoltre, i
piccoli hanno il riflesso naturale del nuoto, se messi in acqua nuotano
senza alcun timore, se non stimolato, questo riflesso innato, cessa
verso i sette mesi. Per cogliere il momento propizio per consolidare
l’attività del nuoto, i piccoli dovrebbero essere portati in piscina tra
i sei e sette mesi. Con il sostegno della mamma i piccoli prenderanno
sempre più confidenza con l’acqua. Alcuni di loro sono fortemente
attratti dall’acqua e sono proprio loro ad andare incontro a
comportamenti rischiosi, soprattutto se non vengono adeguatamente
sorvegliati dai genitori.
Sono troppi gli incidenti per annegamento che avvengono in Italia:
circa mille ogni anno. Le cifre emergono da uno studio del Reparto
Ambiente e Traumi dell'Istituto Superiore di Sanità effettuato sulla
base della consultazione e delle schede di decesso e delle schede di
dimissione ospedaliera. Secondo l'OMS ogni anno, in Europa, perdono la
vita circa 5.000 bambini tra 1 e 4 anni per annegamento. Nei paesi
industrializzati la maggior parte degli annegamenti e semi annegamenti
in cui sono coinvolti i bambini avvengono nelle minipiscine gonfiabili,
nelle piscine private e in quelle pubbliche. Per quanto riguarda i semi
annegamenti che richiedono ospedalizzazione o trattamenti di emergenza,
non si hanno dati specifici ma, secondo alcuni studi, essi superano in
modo altamente significativo gli annegamenti. Inoltre le conseguenze di
un semi annegamento sono spesso invalidanti ed i bambini che
sopravvivono, spesso riportano danni fisici e cerebrali per tutta la
vita come: paraplegia, deficit neurologici ed altre patologie correlate.
Nel caso in cui si dovesse assistere al rischio di annegamento
di un adulto o di un bambino è importante portare la persona fuori
dall’acqua, sdraiarla all’asciutto vicino al luogo dell’incidente e
chiedere di chiamare urgentemente il 118. Se l’incidente avviene in un
luogo pubblico chiedere se nelle vicinanze è presente un medico per
praticare le manovre specifiche e per verificare la pervietà delle vie
aeree.
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