giovedì 12 luglio 2012

PROTEGGIAMOLI DAI PERICOLI CHE VENGONO DALL'ACQUA

Appena nati i bambini hanno una grande confidenza con l’acqua, in fondo ci hanno vissuto per nove mesi, messi in acqua non solo galleggiano tranquilli ma, addirittura, nuotano a rana senza alcuna paura e senza alcun problema, immergendosi anche del tutto volontariamente, con apnee di alcuni secondi.


L'acqua è quindi per i bambini un elemento naturale, piangono per esprimere il loro dispiacere se vengono sollevati, mentre cessano di piangere appena rimessi in questo stesso liquido. Inoltre, i piccoli hanno il riflesso naturale del nuoto, se messi in acqua nuotano senza alcun timore, se non stimolato, questo riflesso innato, cessa verso i sette mesi. Per cogliere il momento propizio per consolidare l’attività del nuoto, i piccoli dovrebbero essere portati in piscina tra i sei e sette mesi. Con il sostegno della mamma i piccoli prenderanno sempre più confidenza con l’acqua. Alcuni di loro sono fortemente attratti dall’acqua e sono proprio loro ad andare incontro a comportamenti rischiosi, soprattutto se non vengono adeguatamente sorvegliati dai genitori.

Sono troppi gli incidenti per annegamento che avvengono in Italia: circa mille ogni anno. Le cifre emergono da uno studio del Reparto Ambiente e Traumi dell'Istituto Superiore di Sanità effettuato sulla base della consultazione e delle schede di decesso e delle schede di dimissione ospedaliera. Secondo l'OMS ogni anno, in Europa, perdono la vita circa 5.000 bambini tra 1 e 4 anni per annegamento. Nei paesi industrializzati la maggior parte degli annegamenti e semi annegamenti in cui sono coinvolti i bambini avvengono nelle minipiscine gonfiabili, nelle piscine private e in quelle pubbliche. Per quanto riguarda i semi annegamenti che richiedono ospedalizzazione o trattamenti di emergenza, non si hanno dati specifici ma, secondo alcuni studi, essi superano in modo altamente significativo gli annegamenti. Inoltre le conseguenze di un semi annegamento sono spesso invalidanti ed i bambini che sopravvivono, spesso riportano danni fisici e cerebrali per tutta la vita come: paraplegia, deficit neurologici ed altre patologie correlate. Nel caso in cui si dovesse assistere al rischio di annegamento di un adulto o di un bambino è importante portare la persona fuori dall’acqua, sdraiarla all’asciutto vicino al luogo dell’incidente e chiedere di chiamare urgentemente il 118. Se l’incidente avviene in un luogo pubblico chiedere se nelle vicinanze è presente un medico per praticare le manovre specifiche e per verificare la pervietà delle vie aeree.

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