martedì 28 agosto 2012

ISAAC, PAURA A NEW ORLEANS DOPO KATRINA, MA LA CITTÀ NON SARÀ EVACUATA

WASHINGTON - Sette anni dopo Katrina, New Orleans e la costa del Golfo del Messico si preparano ad affrontare un nuovo disastro. Stavolta la calamità ha un nome di uomo:
si chiama Isaac.

468x60.gif A meno di 24 ore dal previsto arrivo della tempesta tropicale Isaac sulle coste della Louisiana, il sindaco di New Orleans, Mitch Landrieu, ha escluso, almeno per il momento, un ordine di evacuazione obbligatoria dalla città messa in ginocchio dall'uragano Katrina, esattamente sette anni or sono. Come si legge sulla stampa Usa online, Landrieu ha detto che ordinerà l'evacuazione solo se Isaac si trasformerà in uragano di livello 3 (Katrina, con oltre 1.800 morti, raggiunse il livello 5). Attualmente Isaac è una tempesta tropicale e potrebbe trasformarsi in uragano per il prolungato contatto con le acque temperate del Goldo del Messico, ma secondo gli esperti difficilmente supererà il livello 1, o nella peggiore delle ipotesi il livello 2. «C'è un punto al di là del quale una evacuazione obbligatoria non è più possibile, e siamo giunti a questo punto - ha spiegato Landrieu - . E non ci aspettiamo un evento analogo a Katrina, con gli argini che si rompono». È stato chiesto invece agli abitanti di alcuni dei comuni vicini a New Orleans, specialmente in quelli non protetti da argini, a rischio inondazione, di evacuare l'area. In Alabama, il governatore Robert Bentley ha dichiarato lo stato di emergenza, ordinando l'evacuazione a chi vive nei pressi della città di Mobile. Lo stesso ha fatto il suo collega del Mississippi Phil Bryant, chiedendo di evacuare le aree costiere. In Louisiana, lo stato di emergenza a livello federale è stato dichiarato ieri dal presidente degli Stati Uniti Barack Obama.

NEW ORLEANS "PRONTA A TUTTO" «È piuttosto paradossale che un altro uragano ci stia minacciando proprio al settimo anniversario di Katrina», ha dichiarato il sindaco di New Orleans Joseph Landrieu che ha cercato di tranquillizzare i suoi cittadini affermanndo che non c'è nulla che «non si è preparati ad affrontare». L'area minacciata è la stessa che è stata colpita nel 2005 dall'uragano Katrina, in cui sono morte più di 1.800 persone e sfollate migliaia. Per il momento, le vittime di Isaac sono 19 da quando, nei giorni scorsi, si è originato nei Caraibi, causando la cancellazione di centinaia di voli e ha costretto il partito repubblicano a posticipare i suoi programmi previsti per la Convention di Tampa, a sostegno della candidatura di Mitt Romney a presidente degli Stati Uniti. Ora si prevede che Isaac si diriga proprio dalla Louisiana alla Florida, passando per il Mississippi e l'Alabama.

STATO DI EMERGENZA Lo stato di emergenza è stato proclamato in ben quattro Stati: Florida, Louisiana, Alabama e Mississipi. In migliaia sono già in fuga dalle proprie abitazioni. Solo in Louisiana sono state evacuate oltre 50.000 persone, e molte altre potrebbero essere invitate ad abbandonare la propria zona nelle prossime ore. Le autorità locali, da Tampa a New Orleans a Mobile, invitano la popolazione a non farsi prendere dal panico, ma a tenersi comunque pronta per ogni emergenza, compreso il pericolo di inondazioni e di blackout. Attualmente i venti viaggiano ad una velocità di 65 miglia all'ora, oltre i 100 chilometri orari. Ma se Isaac si trasformerà in uragano sono attesi venti fino a 150 chilometri orari. Gli esperti, comunque, ancora non escludono che il tragitto di Isaac - al momento praticamente identico a quello di Katrina - possa alla fine deviare dalla sua attuale traiettoria.

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