Le ragadi sono uno dei problemi più diffusi legati all'allattamento al seno. Come prevenirle e curarle
Uno delle difficoltà che spesso incontra una donna che allatta e che non
è ben seguita con l'allattamento sono le ragadi. Le ragadi sono causate
esclusivamente da un cattivo attacco al seno del bambino e non da
sfortuna o altre cause sconosciute. La ragade è una ferita che si crea
dallo sfregamento del capezzolo tra il palato e la lingua o perchè
sfrega tra le labbra del bambino mentre il bambino succhia. Quindi le ragadi,
questi tagli, si formano quando il bambino non riesce bene a prendere
una buona parte di seno, di seno e non di capezzolo perchè il bambino
ciuccia il seno!! il capezzolo non è altro che una struttura ben
visibile che durante la gravidanza si colora ulteriormente affinchè il
bambino possa riconoscerla subito, tipo un cartello stradale “è qui che
devi venire!"
e nel capezzolo ci sono anche delle ghiandole che producono una
sostanza che lubrifica affinche durante la suzione la pelle sia più
protetta e non si danneggi. Le ragadi possono essere di due tipi a taglio o sfrangiate in base a come avviene la lesione.
La ragade sfrangiata avviene quando il capezzolo sfrega sopra il palato e può essere dovuta a: - capezzoli piatti,
capezzoli troppo lunghi o capezzoli troppo grossi che rendono
difficoltoso l'attacco al seno sia per una questione di pensiero “ho i
capezzoli piatti quindi non si attacca bene” che meccanico perchè se i
primi tempi il capezzolo è troppo grosso non potrà essere preso per bene
dal bambino - una bocca piccola, a uno scarso tono muscolare o frenulo corto che impediscono al bambino di usare per bene la lingua per una buona suzione se ad esempio il bambino arriccia la lingua (la tira dentro, il capezzolo esce dalla bocca a punta o storto) - se c'è edema al seno,
è teso e il capezzolo è tutto duro e rigonfio, spesso può capitare dopo
che è stata somministrata ossitocina sintetica, anestesia come
epidurale o dopo un taglio cesareo
Quando
la ragade è sfrangiata, ovvero i tagli non sono netti ma diversi e un
po' sfrangiati appunto si deve andare alla ricerca di una delle
possibili cause. Sempre e comunque si deve controllare che il bambino
sia nella giusta posizione:
pancia contro pancia, messo sotto i seni e ben sostenuto e “cullato”.
Per l'attacco affinchè parta bene, la donna deve sedersi comoda con le
spalle rilassate e magari le gambe un po' sollevate, deve lasciare il
seno lasciato libero di cadere per gravità e quindi avvicinare il
bambino (e non avvicinarsi lei dal bambino) al seno affinchè la zona tra
il naso e il labbro superiore sfiori il capezzolo. Così facendo il
bambino sarà stimolato ad aprire la bocca e a flettere indietro la
testa, questo movimento gli permetterà di aprire molto la bocca e potrà
prendere bene il seno affinchè l'attacco sia buono. In questo modo
prenderà più seno rispetto ad un altro modo in cui si cerca di
“centrare” il bambino con il seno quando apre la bocca. E' il bambino
che deve fare la mossa e non la mamma a riempirgli la bocca.
Se il bambino ha difficoltà con la suzione si può aiutare facendogli
fare della "ginnastica" per aiutarlo a migliorare i movimenti della lingua durante la suzione. Il più semplice consiste nel far ciucciare il dito (pulito)
e facendogli tenere fuori la lingua e la "passeggiata sulla lingua" un
massaggino della lingua che si fa premendo con il dito sulla lingua del
bambino partendo dalla punta e contando fino a 3, poi si va spostando il
dito fino a che non si trova il punto dove inizia il riflesso di
suzione e si parte da capo, le pressioni sulla lingua la tonificano e va
fatta quando il bambino è tranquillo.
Le ragadi a taglio vengono date da un cattivo attacco e/o
posizione del bambino soprattutto quando il bambino ciuccia solo la
punta del capezzolo che viene schiacciata. Correggendo la posizione
della mamma, del bambino e dell'attacco dovrebbe migliorare molto la
situazione. Se il capezzolo continua a far male per tutta la poppata
significa, anche se esternamente sembrerebbe che l'attacco sia buono,
che l'attacco non è corretto. Quindi si deve staccare il bambino e
riattaccare, per farlo occorre infilare un dito nella bocca del bambino
per togliere il vuoto che crea ciucciando e quindi toglierli il seno e
rioffrirglielo.
Per far guarire le ragadi
è importante tenere il seno pulito e asciutto ma per questo è
sufficiente la normale igiene che la donna è abituata a tenere
quotidianamente, la cosa importante è lavarsi le mani prima di
allattare!! Prima della poppata può spremere un po' di latte sui
capezzoli per ammorbidirli e anche dopo perchè il latte materno è ricco
di sostanze nutritive, curative e di anticorpi e funziona meglio di
tantissime creme che vendono come miracolose per i capezzoli. Se la
donna si trova bene con altre creme la cosa importante è che siano
commestibili o altrimenti deve lavare molto bene i capezzoli prima di
offrirli al bambino.
Più vengono lasciati all'aria aperta e all'asciutto prima guariranno, come succede per ogni ferita. La lanolina purificata
è un olio molto costoso e va usato proprio se tutti gli altri rimedi
non si sono rivelati molto utili. E' inutile usare la lanolina, o altre
creme, se l'attacco del bambino continua a essere sbagliato perchè
continuerà a danneggiare il capezzolo!! Se il seno fa male si possono applicare delle compresse, garze o asciugamani, bagnate e calde nelle zone dove si sente il dolore e poi una volta tolte lasciare il seno ben asciutto. Se
poi proprio ci vuole molto tempo per la guarigione, i capezzoli sono
troppo grandi per il bambino o deve ancora imparare a poppare come si
deve, si possono usare i paracapezzoli ma allora la donna deve essere seguita da una ostetrica o da un
consulente perchè il suo uso va monitorato e la donna non va lasciata da
sola. Va scelto in base al capezzolo e in base alla bocca del bambino,
si mette un dito in bocca del bimbo e si deve prendere un paracapezzolo
poco più corto. Il paracapezzolo prima di metterlo si immerge in acqua
calda per ammorbidirlo, poi lo si stira bene e lo si posiziona sul seno
centrando il capezzolo. Aderisce perfettamente e il calore estrae anche
un po' di latte che è necessario che resti in quello spazio tra
capezzolo e punta del paracapezzolo, così messo non va sostenuto con la
mano e si può allattare bene. Si tiene fino a che il bambino ha imparato
ad attaccarsi, il capezzolo è guarito quindi si toglie. Per questo la
donna non va lasciata sola.
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