Il mondo del cinema è sotto choc per la morte del regista Tony Scott. Il regista britannico si è suicidato ieri mattina gettandosi da un ponte di Los Angeles. Aveva 68 anni.
E dopo lo choc di ieri trapelano le prime indiscrezioni: secondo la tv Usa Abc, il regista aveva un tumore al cervello inoperabile. Sarebbe stata questo il motivo che l’avrebbe spinto al suicidio.
La televisione diffonde la notizia riportando che sarebbe stata appresa da una fonte vicina al regista. Scott aveva lasciato un messaggio scritto d’addio nel suo studio,
anche se il contenuto non è stato reso noto. La dinamica del suicidio
sembrerebbe essere stata però confermata. Il regista avrebbe
parcheggiato la sua auto, una Toyota Prious, vicino al Vincent Thomas Bridge di San Pedro. Poi si sarebbe arrampicato per superare le protezioni e si sarebbe buttato giù dal ponte,
intorno alle 12.30 ora locale. Il suo corpo è stato recuperato intorno
alle ore 15 dalle autorità, ma solo l’autopsia chiarirà i dubbi sulla
sua morte. In un comunicato stampa ufficiale la famiglia chiede il rispetto della privacy.
Il nome di Tony Scott, fratello del più celebre Ridley, resta legato soprattutto alla regia di Top Gun, film cult degli Anni Ottanta che aveva lanciato il divo Tom Cruise e proprio di recente erano in molto a parlare di un sequel del film.
Scott, che non si separava mai dal suo cappellino da baseball rosso sbiadito, ha realizzato oltre 20 pellicole legate all’action movie hollywoodiano,
film d’azione come Déjà vu, Spy Game, Nemico Pubblico. Insieme al
fratello Ridley Scott (Blade Runner, Il Gladiatore, Black Hawk Down)
aveva fondato una casa di produzione cinematografica. Commosso il
ricordo di amici e colleghi, da Michael Moore a Robert Rodriguez, che lo omaggiano con affetto su Twitter.
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