ANCONA- Tutti i ginecologi sono obiettori di coscienza ed è necessario chiamarne uno esterno per praticare aborti. Questo è quanto accade all'ospedale di Jesi, in provincia di Ancona.
Un dato abbastanza allarmante, come ha deunciato il sindacato della
Cgil, secondo cui l'obiezione di coscienza dell'intero staff avrebbe
portato ad una sospensione del servizio di interruzione volontaria di
gravidanza.
Ben 10 ginecologi presenti nella struttura ospedaliera si rifiuterebbero di praticare l'aborto.
A tal riguardo il sindacato ha voluto riportare alcuni importanti dati, secondo i quali, dall'ultima relazione annuale del Ministero della Salute, già nel 2009, su un totale di 2.458 interruzioni volontarie di gravidanza effettuate da donne residenti nelle Marche, il 24,7% degli interventi sono stati fatti fuori provincia e il 9,9% fuori regione.
Ben 10 ginecologi presenti nella struttura ospedaliera si rifiuterebbero di praticare l'aborto.
A tal riguardo il sindacato ha voluto riportare alcuni importanti dati, secondo i quali, dall'ultima relazione annuale del Ministero della Salute, già nel 2009, su un totale di 2.458 interruzioni volontarie di gravidanza effettuate da donne residenti nelle Marche, il 24,7% degli interventi sono stati fatti fuori provincia e il 9,9% fuori regione.
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