Urla, incubi, risvegli improvvisi: cosa provoca i risvegli notturni e come si possono affrontare?
Il sonno del neonato non è affatto sereno e tranquillo come potremmo immaginare
Il bambino entra ed esce rapidamente dalla fase REM (quella del sonno sognato) e passa spesso dal sonno leggero a quello pesante. In questi passaggi il sonno può essere disturbato, il bambino piange, si lamenta, gorgheggia, e può anche sorridere e fare le smorfie. Non è sintomo di un disturbo del sonno, perchè il tipico sonno del neonato.
Dopo qualche mese il bambino comincia a dormire per un periodo più lungo in maniera ininterrotta e un'improvvisa regressione di questa abitudine può essere segno di qualche disagio. Il bambino di pochi mesi si sveglia frequentemente di notte se è bagnato, se ha fame, se ha caldo o freddo. Una volta risolto il disgaio si risolve anche il problema del sonno.
Intorno ai nove mesi si presenta l'ansia da separazione e quindi la paura dell'estraneo. In questa fase, possono ripresentarsi con frequenza i risvegli notturni, è proprio in questo periodo che è importante stabilire una corretta routine del sonno, seguendo sempre la stessa sequenza di azioni (bagnetto, pappa, nanna), per accompagnare il bambino verso la nanna
Ma quando il bambino comincia a farsi più grande i risvegli notturni possono essere causa di qualche disagio psicologico o di un problema irrisolto.
Ma come si manifestano i disturbi del sonno?
Il bambino si sveglia urlando nel cuore della notte, anche quando si riaddormenta ha un sonno agitato, si lamenta, piange, parlotta frasi che sembrano incomprensibili. Eppure sta dormendo. Oppure si sveglia a causa di un incubo, gridando che non vuole più dormire o che ha paura.
Il risveglio notturno di questo tipo compare intorno ai 3 anni e può essere provocato da un evento stressante (l'arrivo del fratellino, l'inserimento all'asilo ecc..) oppure da alcuni stimoli: un cartone animato pauroso, un litigio avvenuto durante la giornata con un amichetto, l'avvento della paura dei piccoli animali e dei mostri.
Si tratta di una fase e va affrontata con pazienza e accoglienza.
E' cosa diversa dal Pavor nocturnus, o terrore notturno, che invece si presenta con delle vere e proprie crisi di terrore, il bambino si alza, grida, ha gli occhi aperti ma in realtà sta dormendo.
Il bambino entra ed esce rapidamente dalla fase REM (quella del sonno sognato) e passa spesso dal sonno leggero a quello pesante. In questi passaggi il sonno può essere disturbato, il bambino piange, si lamenta, gorgheggia, e può anche sorridere e fare le smorfie. Non è sintomo di un disturbo del sonno, perchè il tipico sonno del neonato.
Dopo qualche mese il bambino comincia a dormire per un periodo più lungo in maniera ininterrotta e un'improvvisa regressione di questa abitudine può essere segno di qualche disagio. Il bambino di pochi mesi si sveglia frequentemente di notte se è bagnato, se ha fame, se ha caldo o freddo. Una volta risolto il disgaio si risolve anche il problema del sonno.
Intorno ai nove mesi si presenta l'ansia da separazione e quindi la paura dell'estraneo. In questa fase, possono ripresentarsi con frequenza i risvegli notturni, è proprio in questo periodo che è importante stabilire una corretta routine del sonno, seguendo sempre la stessa sequenza di azioni (bagnetto, pappa, nanna), per accompagnare il bambino verso la nanna
Ma quando il bambino comincia a farsi più grande i risvegli notturni possono essere causa di qualche disagio psicologico o di un problema irrisolto.
Ma come si manifestano i disturbi del sonno?
Il bambino si sveglia urlando nel cuore della notte, anche quando si riaddormenta ha un sonno agitato, si lamenta, piange, parlotta frasi che sembrano incomprensibili. Eppure sta dormendo. Oppure si sveglia a causa di un incubo, gridando che non vuole più dormire o che ha paura.
Il risveglio notturno di questo tipo compare intorno ai 3 anni e può essere provocato da un evento stressante (l'arrivo del fratellino, l'inserimento all'asilo ecc..) oppure da alcuni stimoli: un cartone animato pauroso, un litigio avvenuto durante la giornata con un amichetto, l'avvento della paura dei piccoli animali e dei mostri.
Si tratta di una fase e va affrontata con pazienza e accoglienza.
E' cosa diversa dal Pavor nocturnus, o terrore notturno, che invece si presenta con delle vere e proprie crisi di terrore, il bambino si alza, grida, ha gli occhi aperti ma in realtà sta dormendo.
non riesco a commentare ne ad inviare messaggi privati nella vostra pagina di fb
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