"Io sono colpevole. So come sono andate le cose.
E quando ho ucciso Sara, Cosima e Sabrina dormivano". Torna a parlare
Michele Misseri, il giorno prima dell'udienza che potrebbe vederlo
protagonista. Lo fa in un'intervista a Domenica Live. Vestito come
quando il corpo della piccola Sarah Scazzi non era stato neppure
trovato: con i panni da lavoratore, senza occhiali da intellettuale. Con
la barba incolta e le mani sporche di terra.
"Scrivo
sempre a Sabrina e Cosima - dice - ma non ho mai ricevuto risposta.
Quando le vedo in tribunale provo a guardarle, ma loro non mi rivolgono
neanche uno sguardo". La figlia minore e la moglie sono in carcere con
l'accusa peggiore: avere ucciso la 15enne. Lui, invece, che continua a
dirsi colpevole, è fuori. Con l'obbligo di firma in caserma e la valigia
pronta per andare in prigione. "Io vivo con il senso di colpa, non
possono lasciarmi libero", dice.
Si lascia intervistare dentro i
garage, lì dove dice di avere ucciso la nipote. "E' colpa del trattore -
farfuglia - mi hanno detto che potevo dare un colpo di martello qui e
sarebbe partito, ma io che ne sapevo". Un momento d'ira, continua a
dire, che gli ha rovinato una vita serena, fatta di lavoro e poche altre
certezze: la moglie, le figlie, la casa. Continua a vivere nella
villetta di via Deledda: "Mi hanno ucciso i gatti - racconta - io
parlavo solo con loro". Mentre dentro la stanzetta di Sabrina, tutto è
rimasto come prima. "Io non ho toccato nulla".
Dice di essere
diventato "un pagliaccio" per la gente del paese. E ci tiene a portare
un mazzo di fiori nel luogo in cui ha nascosto il corpo della ragazzina.
A pochi metri dal pozzo, infatti, mamma Concetta ha creato un altarino.
C'è una foto di Sarah e un piccolo vaso. Misseri decide di lasciare un
mazzolino di fiori raccolti in campagna e si commuove: "Non ci posso
credere che l'ho uccisa. L'ho uccisa, ma ancora non ci posso credere".
Neanche una lacrima davanti al pozzo ricoperto di terra: "Adesso è
chiuso, non c'è Sarah, non mi fa commuovere". E poi: "Sabrina e Cosima
non sono mai state qui - chiarisce - loro non sapevano proprio niente".
Nessun commento:
Posta un commento