UDINE- Reiver Laborde Rico, il cubano accusato di essere uno degli assassini dei coniugi lignanesi
Paolo Burgato e Rosetta Sostero, massacrati a coltellate nella loro
villetta nella notte tra il 18 e il 19 agosto, ha cambiato versione.
Dopo aver professato la propria innocenza ai microfoni dei giornalisti
italiani che lo avevano raggiunto nella sua città natale, Camaguey, dove
la moglie aveva appena dato alla luce la sua seconda figlia, avrebbe
fatto le prime ammissioni di responsabilità.
La notizia è stata diffusa oggi dal Procuratore capo di Udine, Antonio Biancardi. «Non abbiamo ricevuto alcuna comunicazione ufficiale da parte delle autorità cubane», ha subito precisato il magistrato. Alla Procura di Udine è arrivata una nota dell'Interpol nella quale ci sarebbe la comunicazione che Reiver avrebbe fatto alcune, non meglio specificate, «ammissioni» davanti alla polizia cubana. Il contenuto delle dichiarazioni rilasciate dal giovane alle autorità dell'isola caraibica, infatti, non sarebbe noto.
Così non si saprebbe nemmeno se tali ammissioni siano state fatte tecnicamente nel corso di un interrogatorio, o se si sia trattato di una sorta di spontanee dichiarazioni. In ogni caso, le sue parole non hanno alcun valore giudiziario nel procedimento in corso in Italia. Per essere utilizzabili devono essere infatti assunte quantomeno per rogatoria, procedura richiesta anche dal legale del figlio dei Burgato, Stefano Trabalza. Per questa ragione la Procura sta valutando la possibilità di chiedere proprio un interrogatorio. Reiver è rinchiuso in un carcere de L'Avana, in arresto provvisorio di tre mesi.
La Procura ha già attivato la procedura per l'internazionalizzazione dell'ordinanza di custodia cautelare del Gip Paolo Lauteri, che dovrà passare ora alle autorità cubane per il tramite del Ministero. Nel frattempo si sono attivati anche i canali diplomatici per fare in modo che l'indagato rientri in Italia e venga portato davanti alla giustizia italiana. Biancardi si è mostrato fiducioso circa le possibilità di un buon esito della procedura. «Abbiamo motivo di pensare che non ci saranno molti ostacoli. Di sicuro non la passerà liscia», ha concludo il procuratore, dopo i recenti sviluppi della vicenda.
La notizia è stata diffusa oggi dal Procuratore capo di Udine, Antonio Biancardi. «Non abbiamo ricevuto alcuna comunicazione ufficiale da parte delle autorità cubane», ha subito precisato il magistrato. Alla Procura di Udine è arrivata una nota dell'Interpol nella quale ci sarebbe la comunicazione che Reiver avrebbe fatto alcune, non meglio specificate, «ammissioni» davanti alla polizia cubana. Il contenuto delle dichiarazioni rilasciate dal giovane alle autorità dell'isola caraibica, infatti, non sarebbe noto.
Così non si saprebbe nemmeno se tali ammissioni siano state fatte tecnicamente nel corso di un interrogatorio, o se si sia trattato di una sorta di spontanee dichiarazioni. In ogni caso, le sue parole non hanno alcun valore giudiziario nel procedimento in corso in Italia. Per essere utilizzabili devono essere infatti assunte quantomeno per rogatoria, procedura richiesta anche dal legale del figlio dei Burgato, Stefano Trabalza. Per questa ragione la Procura sta valutando la possibilità di chiedere proprio un interrogatorio. Reiver è rinchiuso in un carcere de L'Avana, in arresto provvisorio di tre mesi.
La Procura ha già attivato la procedura per l'internazionalizzazione dell'ordinanza di custodia cautelare del Gip Paolo Lauteri, che dovrà passare ora alle autorità cubane per il tramite del Ministero. Nel frattempo si sono attivati anche i canali diplomatici per fare in modo che l'indagato rientri in Italia e venga portato davanti alla giustizia italiana. Biancardi si è mostrato fiducioso circa le possibilità di un buon esito della procedura. «Abbiamo motivo di pensare che non ci saranno molti ostacoli. Di sicuro non la passerà liscia», ha concludo il procuratore, dopo i recenti sviluppi della vicenda.
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