Il bimbo di Cittadella (Padova), conteso dai suoi
genitori, ha potuto parlare al telefono con la madre, per la prima
volta, dopo essere stato portato via a forza dalla scuola perché in
affidamento al padre. Lo ha confermato il garante per l'Infanzia,
Vincenzo Spadafora. "Alla mamma - ha spiegato - è stata anche proposta
la data del primo incontro che potrà avere con il figlio nella
casa-famiglia di Padova, all'inizio della prossima settimana".
La
telefonata tra madre e figlio, ha spiegato Spadafora, è avvenuta alla
presenza di una psicoterapeuta e di un mediatore della comunità
protetta. Il garante ha reso noto inoltre che sempre oggi c'è stato
anche il primo incontro tra i due genitori del minore, che non si erano
più visti da quando era avvenuto il prelievo del ragazzino da scuola,
deciso dalla Corte d'appello, sezione minori, del Tribunale di Venezia.
''E' stato un incontro molto difficile - ha spiegato Spadafora -. La cosa più importante è che la madre accetti le regole e il percorso stabilito nell'interesse dei genitori ma soprattutto del bambino''. ''Lei ha detto 'vorrei vedere mio figlio domattina' - ha aggiunto Spadafora, che a sua volta ha partecipato all'incontro tra i due genitori - ma c'è un percorso da rispettare. Ora dipende da lei. La situazione potrebbe risolversi positivamente se la mamma accetta il percorso che i professionisti hanno stabilito in modo costruttivo''.
Il bambino, ha aggiunto il Garante, dopo le prime diffidenze ''ha instaurato un rapporto con il padre molto positivo''. A causa dell'eccesso mediatico - ha concluso Spadafora - il bambino resta ancora nella comunità, ''una casa famiglia molto seria dove per gli aspetti legati alla scuola, l'insegnamento al minore è garantito da un insegnante di italiano e da uno di matematica''.
''E' stato un incontro molto difficile - ha spiegato Spadafora -. La cosa più importante è che la madre accetti le regole e il percorso stabilito nell'interesse dei genitori ma soprattutto del bambino''. ''Lei ha detto 'vorrei vedere mio figlio domattina' - ha aggiunto Spadafora, che a sua volta ha partecipato all'incontro tra i due genitori - ma c'è un percorso da rispettare. Ora dipende da lei. La situazione potrebbe risolversi positivamente se la mamma accetta il percorso che i professionisti hanno stabilito in modo costruttivo''.
Il bambino, ha aggiunto il Garante, dopo le prime diffidenze ''ha instaurato un rapporto con il padre molto positivo''. A causa dell'eccesso mediatico - ha concluso Spadafora - il bambino resta ancora nella comunità, ''una casa famiglia molto seria dove per gli aspetti legati alla scuola, l'insegnamento al minore è garantito da un insegnante di italiano e da uno di matematica''.
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