UN RISCHIO PER MOLTE FUTURE MAMME
Il rischio di venire in contatto con la toxoplasmosi è maggiore con il
consumo di vegetali e cibi crudi. La malattia infettiva è dovuta a un
parassita, il toxoplasma gondii: se questo batterio entra in contatto
con un adulto sano non crea problemi, ma se la toxoplasmosi viene
contratta in gravidanza, può essere dannosa per il feto.
I sintomi della Toxoplasmosi sono simili alla rosolia, anche se più deboli: gonfiore alle ghiandole della testa e del collo, febbricola, dolori muscolari o articolari e stanchezza. Per questo può capitare di avere la toxoplasmosi senza nemmeno accorgersene, in gravidanza il 33% rischia di contagiare il bambino, in questo caso 1 feto su dieci potrebbe avere conseguenze serie sia per la vita. Non esiste il vaccino contro per la toxoplasmosi e una volta subito il contagio, si rimane immuni tutta la vita. Per sapere se si è immunizzate contro la toxoplasmosi è sufficiente effettuare il test specifico: Toxo-test, consente di sapere se il proprio sangue contenga anticorpi contro la malattia. Il ginecologo prescrive questo esame con regolarità alle gestanti, per intervenire, nel caso l’infezione sia stata contratta, prescrivendo la somministrazione di antibiotici. Se una donna sta progettando una gravidanza, ma non è ancora incinta, il medico propone l’esame: se risulta che non è immune e quindi si può ammalare, può seguire alcune semplici precauzioni.
Le precauzioni da prendere quando si decide una gravidanza: innanzitutto bisogna ripetere il test ogni 4-5 settimane per scoprire immediatamente una eventuale infezione e impostare d’urgenza un trattamento. Evitare di mangiare carne cruda tipo carpaccio, precauzione questa non necessaria per la carne congelata, il parassita viene ucciso dal congelamento. Non mangiare uova crude nemmeno sotto forma di ingredienti: zabaione e maionese. Il consumo degli insaccati crudi, come le salsicce poco cotte, il salame, il prosciutto e la bresaola. Consumare insalata solo se accuratamente lavata, magari con del bicarbonato. Se in casa è presente un gatto bisogna verificare subito che non abbia la toxoplasmosi, con un controllo specifico somministrato dal veterinario. Inoltre, è indispensabile indossare sempre guanti usa e getta quando si pulisce la lettiera o affidare questo compito a qualcuno. Evitare, se possibile, l’assunzione di latte non pastorizzato. Lavarsi le mani prima di maneggiare alimenti, iniziare a cucinare e mangiare. Evitare il giardinaggio o se necessario indossare sempre guanti e lavarsi accuratamente le mani al termine dei lavori.
I sintomi della Toxoplasmosi sono simili alla rosolia, anche se più deboli: gonfiore alle ghiandole della testa e del collo, febbricola, dolori muscolari o articolari e stanchezza. Per questo può capitare di avere la toxoplasmosi senza nemmeno accorgersene, in gravidanza il 33% rischia di contagiare il bambino, in questo caso 1 feto su dieci potrebbe avere conseguenze serie sia per la vita. Non esiste il vaccino contro per la toxoplasmosi e una volta subito il contagio, si rimane immuni tutta la vita. Per sapere se si è immunizzate contro la toxoplasmosi è sufficiente effettuare il test specifico: Toxo-test, consente di sapere se il proprio sangue contenga anticorpi contro la malattia. Il ginecologo prescrive questo esame con regolarità alle gestanti, per intervenire, nel caso l’infezione sia stata contratta, prescrivendo la somministrazione di antibiotici. Se una donna sta progettando una gravidanza, ma non è ancora incinta, il medico propone l’esame: se risulta che non è immune e quindi si può ammalare, può seguire alcune semplici precauzioni.
Le precauzioni da prendere quando si decide una gravidanza: innanzitutto bisogna ripetere il test ogni 4-5 settimane per scoprire immediatamente una eventuale infezione e impostare d’urgenza un trattamento. Evitare di mangiare carne cruda tipo carpaccio, precauzione questa non necessaria per la carne congelata, il parassita viene ucciso dal congelamento. Non mangiare uova crude nemmeno sotto forma di ingredienti: zabaione e maionese. Il consumo degli insaccati crudi, come le salsicce poco cotte, il salame, il prosciutto e la bresaola. Consumare insalata solo se accuratamente lavata, magari con del bicarbonato. Se in casa è presente un gatto bisogna verificare subito che non abbia la toxoplasmosi, con un controllo specifico somministrato dal veterinario. Inoltre, è indispensabile indossare sempre guanti usa e getta quando si pulisce la lettiera o affidare questo compito a qualcuno. Evitare, se possibile, l’assunzione di latte non pastorizzato. Lavarsi le mani prima di maneggiare alimenti, iniziare a cucinare e mangiare. Evitare il giardinaggio o se necessario indossare sempre guanti e lavarsi accuratamente le mani al termine dei lavori.
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