LONDRA- Creare carburante dall'aria. Sembra un modo di dire, ma è quello che dichiara di aver fatto un gruppo di ingegneri britannici
di un'azienda nell'Inghilterra del Nord. Stando all'Independent la Air
Fuel Synthesis di Stockton-on-Tees ha prodotto 5 litri di benzina
'sinteticà da quando, in agosto, ha messo in funzione la sua raffineria
per testare la tecnologia che, secondo l'azienda, permette di ottenere
carburante da CO2 e vapore acqueo
IL PROGETTO L'azienda, che ha presentato il progetto (costato 'solò 1,1 milioni di sterline) a Londra, nel convegno dell'Associazione britannica degli Ingegneri Meccanici, spera di poter costruire una versione commerciale della raffineria in grado di produrre una tonnellata di benzina al giorno entro 2 anni. «Sembra troppo bello per essere vero, ma è vero», ha commentato Tim Fox, capo del dipartimento energia dell'Institution of Mechanical Engineers di Londra. «Ci sono riusciti per davvero - ha aggiunto - e io ho visto il procedimento con i miei occhi». Il processo, se alimentato dalle rinnovabili, sarebbe a costo ambientale zero. Perplessità da parte degli esperti italiani. Secondo Paola Belardini, direttore dell'Istituto Motori del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr), «l'elaborazione della tecnica è chimicamente funzionante ed è concettualmente valida, ma che il processo sia efficace è da vedere». Ci sono molti studi analoghi in corso nel mondo, ha aggiunto, «ma bisogna capire se il bilancio energetico ha senso. Occorre inoltre vengano scritti dei lavori, che forniscano informazioni scientifiche con dei numeri e maggior dettagli».
IL PROGETTO L'azienda, che ha presentato il progetto (costato 'solò 1,1 milioni di sterline) a Londra, nel convegno dell'Associazione britannica degli Ingegneri Meccanici, spera di poter costruire una versione commerciale della raffineria in grado di produrre una tonnellata di benzina al giorno entro 2 anni. «Sembra troppo bello per essere vero, ma è vero», ha commentato Tim Fox, capo del dipartimento energia dell'Institution of Mechanical Engineers di Londra. «Ci sono riusciti per davvero - ha aggiunto - e io ho visto il procedimento con i miei occhi». Il processo, se alimentato dalle rinnovabili, sarebbe a costo ambientale zero. Perplessità da parte degli esperti italiani. Secondo Paola Belardini, direttore dell'Istituto Motori del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr), «l'elaborazione della tecnica è chimicamente funzionante ed è concettualmente valida, ma che il processo sia efficace è da vedere». Ci sono molti studi analoghi in corso nel mondo, ha aggiunto, «ma bisogna capire se il bilancio energetico ha senso. Occorre inoltre vengano scritti dei lavori, che forniscano informazioni scientifiche con dei numeri e maggior dettagli».
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