giovedì 8 novembre 2012

MICHELINA, MORTA DI TUMORE A GIUGNO: PER L'INPS NON MERITAVA LA PENSIONE



TREVISO - Un tumore l'ha assalita e sfiancata fino a ucciderla, ma per l'Inps quella donna trevigiana è viva, in grado di camminare e lavorare e non merita la pensione di invalidità. Una vicenda paradossale che ha come
protagonista Michelina Bruschetta, morta il 18 giugno a 56 anni. Gestiva una sala per parrucchieri e tre anni fa le fu diagnosticato un tumore: mesotelioma pleurico. Una forma particolare, legata alle polveri d'amianto presenti, un tempo, in molti prodotti utilizzati dalle parrucchiere. Michelina fu costretta ad abbandonare il suo lavoro riuscendo a ottenere le agevolazioni previste per chi è colpito da malattie professionali. Un aiuto necessario ad affrontare il calvario tra medici, cure e ospedali, ma ancora tanto esiguo da rivolgersi all'Inps.
A mesi dalla sua morte l'ente di previdenza ha fatto recapitare la risposta alla sua domanda.
La pensione d'invalidità
non serve più a nessuno, ma la famiglia di Michelina non sopporta le motivazioni con cui i medici hanno bocciato la richiesta: «La commissione medica superiore riconosce l'interessato non invalido». Spiegando che la patologia non è "invalidante" e che la capacità lavorativa "non è ridotta".

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