giovedì 29 novembre 2012

TREVISO: STUPRATA E FILMATA A 16 ANNI, IL VIDEO FINISCE NELLE MANI DEL FRATELLO

 
TREVISO - Una studentessa di 16 anni è stata stuprata da due nordafricani, che non contenti
dell'insano gesto, prima filmano la violenza con il videofonino e poi, per vantarsi di quanto accaduto, fanno girare il filmato tra gli amici.
Il video arrivava tra le mani del fratello della ragazza che la riconosce e racconta tutto ai genitori. Inevitabile la denuncia che fa finire nei guai un 18enne e un 17enne, stranieri, che risiedono a Conegliano.
Il primo, ieri, è stato rinviato a giudizio dal giudice Silvio Maras. Il secondo attende le decisioni della procura dei minori di Venezia. È l’angosciante storia che ha avuto per vittima una 16enne coneglianese, ma che presenta ancora molte zona d’ombra che toccherà ai giudici del dibattimento portare a galla. La certezza? Una famiglia normale che non si da pace. Un papà e una mamma che continuano a chiedersi dove hanno sbagliato.

LA RICOSTRUZIONE Tutto accade tra settembre e dicembre 2011. La 16enne è legata sentimentalmente a un coetaneo magrebino che la lascia. A quel punto si fanno avanti due amici di lui che si offrono di aiutarla. «Noi ti corteggiamo, così lui si ingelosisce e torna insieme a te», le propongono. Il prezzo? Un rapporto orale. Lei, da quanto emerso dalle indagini, ci sta. Tutto fila liscio per un breve periodo. Il 18enne e il 17enne le fanno una corte assidua, ottenendo in cambio la prestazione sessuale. Ma da quel primo incontro ne seguono altri tre. Ma questa volta i rapporti sono completi, con entrambi. E non pattuiti.

SESSO NEL PARCO
Gli incontri sessuali avvengono in un giardino pubblico coneglianese che si trova in un luogo isolato. Ma mentre lei fa sesso con uno dei due, l’altro filma il rapporto con telefonino. A quel punto il 18enne e il 17enne, per vantarsi, fanno girare il video tra amici e conoscenti, convinti che nessuno possa riconoscere la 16enne, ripresa di spalle. Ma il filmato capita tra le mani del fratello della ragazza che la riconosce e chiede subito aiuto ai genitori, una coppia di impiegati coneglianesi, che fanno scattare la denuncia. In breve il pm Valeria Sanzari e i suoi collaboratori fanno emergere la verità, contestando ai due stranieri l’accusa di stupro e divulgazione materiale pornografico con minori. Intanto il video sparisce e la seconda accusa sparisce.

Ieri il caso è finito davanti al giudice che, accogliendo le tesi del pm Sanzari e bocciando quelle dell’avvocato difensore Vincenzo Arcidiacono, ha disposto il rinvio a giudizio del 18enne. Nel processo si sono costituiti parte civile i genitori della minorenne.

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