ROMA - È giallo sul ricovero di Alberto Bevilacqua, in condizioni critiche nella clinica romana Villa Mafalda,
sarebbe trattenuto nella casa di cura, che non ne consentirebbe il
trasferimento in un'altra struttura per ricevere cure specialistiche: di
qui la denuncia - riporta oggi il Corriere della Sera - depositata dalla compagna dello scrittore, Michela Macaluso, alla procura di Roma.
Secondo il quotidiano, i magistrati hanno aperto un'inchiesta per
lesioni colpose (al momento si tratta solo di un'ipotesi di reato senza
indagati) nei confronti dei medici della casa di cura. Bevilacqua, 78 anni, entrato in clinica per uno scompenso cardiaco,
verserebbe in condizioni fragili per un'infezione alle vie respiratorie
e avrebbe bisogno di cure adeguate. La compagna avrebbe inoltre appena
ricevuto la lettera di Villa Mafalda con la retta dovuta per i tre mesi
di ricovero: 640 mila euro in totale (di cui 120 mila sarebbero già
stati versati).
«La mia cliente - dice al Corriere il legale della Macaluso, l'avvocato Giuseppe Zaccaria - è angosciata e stupefatta. Malgrado l'emergenza i medici di Villa Mafalda continuano a trattenerlo violando il protocollo scientifico che prevede di trasferire il paziente nella struttura pubblica meglio attrezzata per le cure specifiche».
«La mia cliente - dice al Corriere il legale della Macaluso, l'avvocato Giuseppe Zaccaria - è angosciata e stupefatta. Malgrado l'emergenza i medici di Villa Mafalda continuano a trattenerlo violando il protocollo scientifico che prevede di trasferire il paziente nella struttura pubblica meglio attrezzata per le cure specifiche».
Nessun commento:
Posta un commento