sabato 19 gennaio 2013

VENEZIA, IL PROF DI RELIGIONE IN CLASSE: "CHI È GAY SI CURI". SCOPPIA LA BUFERA

Il liceo 'Foscarini' di Venezia

VENEZIA - Hanno alzato un vero e proprio polverone le dichiarazioni del professore Enrico Pavanello, 49 anni, del liceo classico 'Foscarini'. "Non si nasce gay, ma lo si diventa facendo una scelta precisa, pertanto chi si trova in queste condizioni, dovrebbe farsi curare", ha dichiarato il prof davanti i suoi alunni. Come è facile immaginarsi, queste parole hanno scatenato una vera e propria bufera di polemiche, tanto che anche il quotidiano Huffington Post ha approfondito la notizia. "Se la cosa sarà confermata prenderemo i provvedimenti necessari - commenta Federico Andreolo, vicepreside del liceo - aspettiamo di avere tutti i dettagli, poi ci muoveremo». LA RISPOSTA DEGLI STUDENTI Alle parole del coordinatore regionale, si affiancano le dichiarazioni dei ragazzi della Rete degli Studenti Medi Venezia-Mestre, Stefano Marri e Ida Schwenk che sottolineano «l'omosessualità non è una malattia da curare, non è una perversione ma solamente un'aspetto della sessualità umana che non ha nulla di contronatura. Da curare è invece l'omofobia che purtroppo è ancora presente in questo paese e che spesso sfocia in violenza». «Da sempre ci opponiamo a qualsiasi tipo di discriminazione, di orientamento sessuale, di genere, di nazionalità, di religione, schieramento politico», sottolinea. «Come studenti di tutto il Veneto, chiediamo che il professore abbia la decenza di scusarsi con i propri studenti e pretendiamo che la dirigenza del M. Foscarini prenda i giusti provvedimenti, poichè questa è promulgazione di odio e discriminazione, che oltre ad essere perseguibile ai sensi della legge in quanto afferma notizie false, è pure un deludente scenario d'ignoranza e d'odio - conclude la Rete degli Studenti Medi del Veneto - Non è possibile che all'interno della scuola pubblica si promulgano e insegnino cose del genere». PAROLE INACCETTABILI «La scuola sa bene - sottolinea Fiano - che temi così delicati, che coinvolgono una varietà di discipline, ma che soprattutto mettono in gioco identità stessa delle persone, non possono essere affrontati in modo semplicistico, ma esigono di essere discussi in un clima sereno e rispettoso». «Questo intende continuare a fare il Liceo Foscarini - conclude il rettore - non con la polemica ma con la promozione di una cultura del dialogo ed una convivenza costruttiva in una società plurale, all'insegna dei valori di rispetto e tolleranza incardinati nella Costituzione, alla quale è sempre stata improntata l'azione formativa del nostro liceo».

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