mercoledì 27 febbraio 2013

IL SINGHIOZZO NEL NEONATO

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Alcuni bebè non nascono con il singhiozzo, bensì lo portano con sé sin dal grembo materno.
Se, ancor prima di nascere, il vostro bambino ha spesso il singhiozzo, probabilmente continuerà ad averlo frequentemente anche durante i primi mesi di vita.

“Il singhiozzo è un fenomeno dovuto a contrazioni ripetute e involontarie del diaframma, il muscolo che si contrae durante l’inspirazione e si distende durante l’espirazione. La causa scatenante è l’irritazione del nervo frenico, deputato proprio al controllo delle contrazioni del diaframma. Se il nervo frenico viene irritato in un punto qualsiasi, si può scatenare un episodio di singhiozzo.
Il tipico suono “hic”, che si ripete in modo ritmico e continuo per alcuni minuti, è dovuto al fatto che ogni contrazione del diaframma si conclude con una brusca chiusura della glottide, la valvola che separa l’apparato respiratorio da quello digerente.
Oltre al nervo frenico, il singhiozzo coinvolge anche alcune parti del sistema nervoso: i centri che controllano la respirazione e l’ipotalamo, una parte del cervello non controllabile dalla volontà. Questo è il motivo per cui il singhiozzo si manifesta improvvisamente”.
Molto spesso il singhiozzo persistente preoccupa molti genitori, ma non dovete affatto preoccuparvi il singhiozzo non provoca nessun fastidio o dolore al vostro bambino.
Contrariamente al singhiozzo degli adulti, quello del neonato non ha cause note, ma diverse teorie in merito soprattutto legate ad una digestione scorretta, o all’aria immessa durante la poppata o all’assunzione troppo rapida del latte che stimolerebbe il diaframma nel passaggio del latte dall’esofago allo stomaco… Secondo alcuni si tratterebbe  di un tipico riflesso del lattante provocato per esempio da una risata.
Se il singhiozzo si presenta durante una poppata, fate una pausa e attendete che il bambino faccia un ruttino.
Ma come aiutare i bimbi a far passare il singhiozzo?
Esistono vari rimedi che i genitori possono adottare per far passare il singhiozzo al neonato. Si può provare a prenderlo in braccio facendogli poggiare il capo sulla spalla dandogli qualche colpetto sulla schiena; così facendo il bebè può espellere l’aria in eccesso che si è accumulata nello stomaco e nell’esofago.
La mamma attaccandolo al seno o al biberon può facilitare la fine del disturbo perché la suzione è un valido aiuto per regolarizzare il movimento del diaframma.
Oppure offritegli dell’acqua tiepida con l’aiuto di un cucchiaino.
Se il bambino ha più di un anno si possono somministrare delle gocce di limone in un cucchiaio con dello zucchero o somministrare un cucchiaino di miele.
Questo rimedio aiuta a stimolare il riflesso della deglutizione e a favorire una contrazione del diaframma eliminando definitivamente il singhiozzo.
Da i due anni in poi potete dare da bere un bicchiere di acqua o aiutare il bimbo tappando qualche secondo il nasino e poi facendogli fare un bel respiro profondo.
Se riuscite a stimolare le narici (dopo i due anni) e a provocare uno starnuto il singhiozzo sparirà nell’immediato!
Quando il bambino ha superato i due anni, i genitori lo inviteranno ad eseguire una serie di respiri lenti e profondi suggerendogli di deglutire o starnutire, stimolando con delicatezza le narici. Infine è possibile offrire al bambino un bicchiere d’acqua da bere a piccoli sorsi e il singhiozzo scomparirà dopo pochi minuti.

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