martedì 12 marzo 2013

"BACI IN BOCCA AI BIMBI NON SONO REATO". LA CASSAZIONE ASSOLVE MAESTRA D'ASILO

 
ROMA - I baci in bocca ai bimbi non sono un reato.  Una maestra d'asilo di Roma è finita a
processo con l'accusa di abuso dei mezzi di correzione perchè era solita accogliere i bambini, abbracciandoli e dando loro anche baci sulla bocca. Ora la Cassazione ha annullato la condanna ad un mese e dieci giorni di reclusione sostenendo che questo comportamento, pur connotato da «piccolo eccesso» è in realtà finalizzato «a creare un clima di reciproca confidenza, essenziale in un contesto socio-educativo e decisamente funzionale alla riduzione nel bambino dell'ansia da distacco dall'ambiente e dalle figure famigliari di riferimento».
Di diverso avviso era stato il Tribunale di Roma che, in primo grado, aveva condannato la maestra d'asilo sia per abuso dei mezzi di correzione, sia per comportamenti vessatori nei confronti dei bambini. In secondo grado, la Corte d'Appello della capitale aveva condannato la maestra ad un mese e dieci giorni di reclusione solo per i baci sulla bocca ai bambini sulla base del fatto che simili comportamenti mettevano in pericolo «l'equilibrio tipico dei bimbi». Contro la condanna la maestra ha fatto ricorso con successo in Cassazione.

"IL FATTO NON SUSSISTE" Piazza Cavour, infatti, ha annullato senza rinvio «perchè il fatto non sussiste» la sentenza di condanna d'appello. Nelle motivazioni, la suprema Corte ha spiegato che «esulano da specifica tutela penale quelle condotte e quali, come quelle di specie, per le concrete modalità non violente e tipicamente affettuose, non possono essere interpretate, appunto per la loro connotazione di piccolo eccesso o mancanza di misura nella relazione educatore-bambino, come abuso in ambito scolare-materno-infantile». A riprova di quanto sostiene, la Cassazione evidenzia «la specificità del rapporto educatrice-bambino, soppesata l'età dei destinatari, il loro bisogno di rassicurazione all'atto del distacco dei genitori e la corrispondente possibilità di modesti fugaci contatti corporei tra personale educativo e bambini finalizzato a creare un rapporto di reciproca confidenza, essenziale in tale contesto socio-educativo e decisamente funzionale alla riduzione del bambin

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