venerdì 29 novembre 2013

9 DICEMBRE 2013 L'ITALIA SI FERMA





A partire dalla sera dell'otto dicembre, dalla Sicilia al Veneto, avrà inizio una protesta, con presidi e blocchi stradali. A indire questa mobilitazione sono state diverse associazioni di piccoli imprenditori, del settore agricolo e dell'autotrasporto. Fra i promotori ci sono anche i Forconi siciliani di Mariano Ferro.
È interessante notare come uomini di categorie produttive così diverse, dagli agricoltori agli autotrasportatori, ormai falcidiati dal peso della crisi e dalle politiche di austerità, abbiano deciso di smettere di stare a guardare,  di unire le forze per innescare una scintilla e mobilitare i cittadini alla rivolta.  
Motivo per cui è stato formato un Coordinamento Nazionale, di cui fanno parte, oltre ai Forconi, i Comitati riuniti agricoli, i Liberi Imprenditori Federalisti Europei, le associazioni degli autotrasportatori, Azione rurale Veneto, i comitati dei produttori di latte e degli allevatori. Queste diverse associazioni di varie regioni, hanno deciso di alzare la testa e mettersi sul piede di guerra, sulla base di un appello comune (vedi manifesto sopra), che invita alla mobilitazione non solo l'Italia che produce, ma anche quella dei disoccupati, dei precari, degli studenti, di tutti quelli che vogliono dire basta alla distruzione del paese.
L'appello con cui è stata indetta la mobilitazione è ampiamente condivisibile. Non è una protesta fine a se stessa, per chiedere miglioramenti per le singole categorie. No.
Qui si chiede agli italiani di scendere in strada per dire no a questa Europa e all'euro, a questa casta di politicanti venduti che non è in grado di governare, e unire le forze per riappropriarsi della sovranità popolare e monetaria, riconquistare la democrazia.
Tramite facebook è partito un tam tam incredibile, che cresce ogni ora. La chiamano "la rivoluzione del 9 dicembre". È un proliferare di gruppi, pagine, eventi, con referenti territoriali per ogni regione. Perché l'invito è a mobilitarsi sulle strade, non sono ammesse partecipazione e indignazione virtuale.
Anche in Umbria si è formato un coordinamento, per Perugia e provincia, e pare che anche Terni si stia attivando. 
Noi non crediamo che la rivoluzione possa essere lanciata sic et simpliciter tramite internet. Nè si può prevedere il giorno e l'ora esatta in cui scoppi la sollevazione di massa. 
Ma, tant'è, sappiamo, perché li conosciamo, che diverse associazioni, gruppi e movimenti si stanno mobilitando sul serio. Quindi, di fronte alle giuste rivendicazioni e proposte, non possiamo a nostra volta, stare a guardare. 
Come Promotori della Marcia della Dignità appoggiamo, sosteniamo e aiutiamo questa mobilitazione. Vogliamo credere che per una volta internet e facebook siano veramente solo strumenti di comunicazione, e che un altro passo avanti verrà fatto per svegliare il popolo italiano. 

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