A partire
dalla sera dell'otto dicembre, dalla Sicilia al Veneto, avrà inizio una
protesta, con presidi e blocchi stradali. A indire questa mobilitazione
sono state diverse associazioni di piccoli imprenditori, del settore
agricolo e dell'autotrasporto. Fra i promotori ci sono anche i Forconi
siciliani di Mariano Ferro.
È
interessante notare come uomini di categorie produttive così diverse,
dagli agricoltori agli autotrasportatori, ormai falcidiati dal peso
della crisi e dalle politiche di austerità, abbiano deciso di smettere
di stare a guardare, di unire le forze per innescare una scintilla e
mobilitare i cittadini alla rivolta.
Motivo per
cui è stato formato un Coordinamento Nazionale, di cui fanno parte,
oltre ai Forconi, i Comitati riuniti agricoli, i Liberi Imprenditori
Federalisti Europei, le associazioni degli autotrasportatori, Azione
rurale Veneto, i comitati dei produttori di latte e degli allevatori.
Queste diverse associazioni di varie regioni, hanno deciso di alzare la
testa e mettersi sul piede di guerra, sulla base di un appello comune
(vedi manifesto sopra), che invita alla mobilitazione non solo l'Italia
che produce, ma anche quella dei disoccupati, dei precari, degli
studenti, di tutti quelli che vogliono dire basta alla distruzione del
paese.
L'appello
con cui è stata indetta la mobilitazione è ampiamente condivisibile. Non
è una protesta fine a se stessa, per chiedere miglioramenti per le
singole categorie. No.
Qui si
chiede agli italiani di scendere in strada per dire no a questa Europa e
all'euro, a questa casta di politicanti venduti che non è in grado di
governare, e unire le forze per riappropriarsi della sovranità popolare e
monetaria, riconquistare la democrazia.
Tramite
facebook è partito un tam tam incredibile, che cresce ogni ora. La
chiamano "la rivoluzione del 9 dicembre". È un proliferare di gruppi,
pagine, eventi, con referenti territoriali per ogni regione. Perché
l'invito è a mobilitarsi sulle strade, non sono ammesse partecipazione e
indignazione virtuale.
Anche in Umbria si è formato un coordinamento, per Perugia e provincia, e pare che anche Terni si stia attivando.
Noi non
crediamo che la rivoluzione possa essere lanciata sic et simpliciter
tramite internet. Nè si può prevedere il giorno e l'ora esatta in cui
scoppi la sollevazione di massa.
Ma, tant'è,
sappiamo, perché li conosciamo, che diverse associazioni, gruppi e
movimenti si stanno mobilitando sul serio. Quindi, di fronte alle giuste
rivendicazioni e proposte, non possiamo a nostra volta, stare a
guardare.
Come
Promotori della Marcia della Dignità appoggiamo, sosteniamo e aiutiamo
questa mobilitazione. Vogliamo credere che per una volta internet e
facebook siano veramente solo strumenti di comunicazione, e che un altro
passo avanti verrà fatto per svegliare il popolo italiano.
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