mercoledì 27 novembre 2013

POLITICA:BERLUSCONI DECADUTO DA SENATORE

Berlusconi decaduto da senatore

ROMA - Dal palco di Palazzo Grazioli, davanti ai suoi sostenitori, ha usato parole chiare, citando l'inno di Mameli: «Siam pronti alla morte». Per Silvio Berlusconi quella di oggi è stata senza dubbio la giornata più difficile della sua lunga carriera politica. 
L'aula del Senato ha infatti votato con votazione palese a favore della decadenza del Cavaliere da Palazzo Madama, a seguto della condanna definitiva per frode fiscale nel processo sui diritti tv Mediaset. Berlusconi perde il suo seggio.  A prendere il posto di Silvio Berlusconi al Senato è il primo dei non eletti in Molise per il Pdl Ulisse Di Giacomo.  COME ALDO MORO Berlusconi come Aldo Moro con tanto di sigla Br e stella a cinque punte. Anche questo su uno striscione in piazza a Roma davanti a Palazzo Grazioli che presenta l'ex premier come fosse sequestrato dai terroristi in un fotomontaggio che rimanda alla drammatica foto dello statista Dc. Tra gli slogan su striscione anche «il Popolo non decade, non ci fermerete mai».  COMIZIO A PALAZZO GRAZIOLI Berlusconi ha salutato la folla che si è radunata davanti a Palazzo Grazioli per la manifestazione di sostegno nel giorno più difficile della sua carriera politica. E lo ha fatto con parole amare quanto battagliere: «Le parole di Mameli sono impegnative: siamo pronti alla morte...».   «È un giorno amaro e di lutto per la democrazia». «Il Senato di sinistra con il suo potere ha ordinato al tempo di fare freddo». «Noi siamo moderati. Si sono scagliati contro questa manifestazione ma vogliamo tranquillizzarli: questa è una manifestazione legittima e pacifica», ha detto sul raduno dei suoi sostenitori.  Magistratura Democratica di nuovo sotto tiro di Silvio Berlusconi che ricorda come «persino la sinistra ortodossa nel 1978 ha accusato Md di avere abbracciato le idee estremiste delle brigate rosse». La magistratura vuole «la magistratura via giudiziaria al socialismo contro il capitalismo borghese» . «Quando la sinistra non è al potere la magistratura fa di tutto per farla tornare al potere». «Oggi brindano perchè sono riusciti a portare l'avversario davanti al plotone d'esecuzione: sono euforici, lo aspettavano da venti anni... ma non credo abbiano vinto la partita della democrazia e della libertà».  "COME GRILLO E RENZI, COMBATTERO' FUORI DAL PARLAMENTO" «Nessuno di noi può stare più tranquillo sui propri diritti, sui propri beni e la propria libertà. E allora restiamo in campo. Non disperiamoci se il leader del centrodestra non sarà più senatore: ci sono altri leader di partito che non sono parlamentari e mi riferisco a Renzi e Grillo che dimostrano che anche da fuori si può continuare a battersi e combattere per la nostra libertà».   "SENTENZA CHE GRIDA VENDETTA" Quella sui diritti Tv è «una sentenza che grida vendetta davanti a Dio e agli uomini. Il Senato, anzi, non tutto il Senato ma i nostri alleati di governo, si sono precipitati su quella sentenza per chiedere la mia decadenza», ha detto Berlusconi. «Sono assolutamente sicuro che il finale di questi ricorsi sarà il capovolgimento della sentenza con la mia completa assoluzione». «Non ci ritireremo in qualche convento, noi stiamo qui, restiamo qui, resteremo qui».  RIMOSSO IL CARTELLO 'COLPO DI STATO' La manifestazione di Forza Italia non è ancora iniziata, ma tra gli azzurri è già polemica per la decisione delle forze dell'ordine di rimuovere questa mattina un cartello che era stato posizionato a palazzo Grazioli in vista della kermesse pomeridiano a sostegno di Silvio Berlusconi e contro la decadenza da senatore. Sul manifesto rimosso c'era scritto 'Colpo di Statò.  «Apprendiamo la notizia - dicono in una nota congiunta i due capigruppo di Forza Italia Renato Brunetta e Paolo Romani - secondo la quale alcuni funzionari delle forze dell'ordine hanno sequestrato preventivamente un cartello che sarebbe stato esposto questo pomeriggio durante la manifestazione di Forza Italia a sostegno del nostro presidente Silvio Berlusconi. Giudichiamo molto grave quanto accaduto e, in attesa di chiarimenti, preannunciamo sin d'ora interrogazioni urgenti al ministro dell'Interno, Angelino Alfano, affinchè venga fatta piena luce su questo inaccettabile episodio». 

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