INIZIARE L'ALLATTAMENTO
Allattare al seno è una cosa che ogni donna può imparare a fare. Può essere utile chiedere aiuto e consiglio in famiglia, ed amiche più esperte o all'ostetrica, ma sarà vostro figlio stesso, più di chiunque altro, a insegnarvi come intraprendere i suo segnali e rispondere alle sue esigenze.
Non è necessario preparare il seno in alcun modo speciale, a meno che non abbiate il capezzolo introverso: in tal caso un semplice paracapezzoli lo farà sporgere, permettendo al bambino di attaccarsi.
Se il parto avviene in ospedale, informare lo staff che siete intenzionate ad allattare, e non abbiate timore di chiedere aiuto. Offrite io seno al bambino non appena nato - magari già in sala parto - per creare il prima possibile un legame con vostro figlio, e abituarlo alla suzione.
COLOSTRO E LATTE
Durante le prime 72 ore dopo il parto le mammelle producono un liquido fluido e giallastro detto colostro il quale, oltre l'acqua, proteine e minerali, contiene anticorpi che proteggono il neonato da una serie di infezioni intestinali e respiratorie. Attaccare il bambino al seno con regolarità nei primi giorni di vita, è consigliato non solo per abituarlo all'allattamento ma anche perchè possa godere di tutti i benefici dell'assunzione del colostro.
Una volta che le mammelle cominceranno a produrre latte vero e proprio, vi sorprenderà la sua consistenza acquosa, soprattutto all'inizio della poppata: è normale che il cosiddetto "primo latte" sia fluido e dissetante per il bambino, mentre il secondo sarà più grasso e ricco di proteine.
POSIZIONI PER L'ALLATTAMENTO
La posizione distesa è l'ideale per continuare l'allattamento durante la notte oppure se, in seguito a episiotomia, provate fastidio o dolore stando sedute a lungo. Se avete avuto un parto cesareo, cercate di posizionare il bambino in modo da avere i suoi piedi sotto il braccio, e non a contatto con la ferita dolente; se vostro figlio è ancora molto piccolo, usate un cuscino per farlo arrivare all'altezza del capezzolo.
POSIZIONI PER L'ALLATTAMENTO
La posizione distesa è l'ideale per continuare l'allattamento durante la notte oppure se, in seguito a episiotomia, provate fastidio o dolore stando sedute a lungo. Se avete avuto un parto cesareo, cercate di posizionare il bambino in modo da avere i suoi piedi sotto il braccio, e non a contatto con la ferita dolente; se vostro figlio è ancora molto piccolo, usate un cuscino per farlo arrivare all'altezza del capezzolo.
POSIZIONE DISTESA
Allattare rimanendo distese
è un'alternativa meno
stancante e in caso di parto
cesareo evita che il bimbo
si muova vicino alla ferita.
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POSIZIONE SEDUTA
Assicuratevi di stare comode,
sostenendo braccia e schiena
con dei cuscini.
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LE BASI PER ALLATTARE
Il momento della poppata crea un forte legame tra madre e figlio, se è vissuto in modo rilassante e piacevole per entrambi. La posizione che assumete è fondamentale: assicuratevi di essere comodi tutti e due prima di cominciare, e fate in modo che il bambino possa vedervi, mentre gli sorridete e parlate con calma. In questo modo vostro figlio assocerà automaticamente il vostro volto, la vostra voce e l'odore della vostra pelle alla tranquillità e al piacere di nutrirsi.
Se il bambino sembra ancora affamato quando ha già esaurito il latte di un seno, giratelo dopo aver fatto il ruttino e lasciatelo attaccare all'altro capezzolo.
POSSIBILI PROBLEMI
Se avete optato per l'allattamento al seno, è perfettamente normale che all'inizio abbiate alcuni piccoli problemi da affrontare: non preoccupatevi eccessivamente dei contrattempi, e ricordate che il vostro bambino sta imparando a nutrirsi solo ora, Abbiate pazienza con lui e con voi stesse: in poco tempo l'allattamento diventerà naturale e semplice per entrambi; se avere delle incertezze, chiedete consigli e suggerimenti all'ostetrica.
Rifiuto del seno E' abbastanza normale che un neonato non succhi abbastanza forte o a lungo durante le prime 24 -34 ore, e solo se il problema persiste è il caso di attivarsi per risolverlo. La causa più comune di un rifiuto a prendere il seno sono le difficilotà respiratorie: controllare che la parte di mammella subito sopra l'areola non copra le narici del bambino. Se invece il suo naso sembra bloccato p irritato consultate il medico, che può prescrivere un medicinale in gocce ad hoc.
Se non vi sono cause evidenti di questo genere, il rifiuto del bambino potrebbe semplicemente essere dovuto al suo nervosismo, per essere appena stato cambiato, per uno spavento, o - paradossalmente - per aver pianto troppo per la fame. Rassicuratelo tenendoloa in braccio con fermezze, e al contempo parlategli o cantate, rimandando la poppata a quando sarà calmo.
Il neonato potrebbe trovare più difficile attaccarsi al seno se per qualche motivo avete iniziato tardi ad allattarlo:siate pazienti e non lasciatevi scoraggiare. Se vostro figlio non ottiene abbastanza nutrimento al seno, l'ostetrica vi potrà dire se è opportuno che estraiate il latte per poi darglielo, per esempio, con un contagocce; in caso di necessità provvedete integrando l'alimentazione con biberon di latte artificiale, ma questo purtroppo ridurrà la quantità di latte che producete.
Suzione di consolazione Alla maggior parte dei bambini piace succhiare il seno materno per il semplice piacere di farlo; noterete che dopo i primi minuti, in cui si alimenta con foga, vostro figlio prosegua la poppata con una suzione vigorosa - ma senza ingoiare davvero. Non c'è motivo di costringerlo a smettere, a meno che non abbiate i capezzoli irritati o dolenti.
Sonno durante la poppata Durante i primi giorni è abbastanza normale che il bambino sembri avere più sonno che fame; assicuratevi solo che prenda quanto latte cuole e non preoccupatevi se si addormenta durante la poppata: significa che è soddisfatto e sta bene. Potete provare a svegliarlo con dolcezza mezz'ora, offrendogli il seno: se ha fame si sveglierà del tutto. Solo i bambini prematuri devono essere svegliati regolarmente per nutrirli a sufficienza, perchè tendono a dormire molto.
Suzione nervosa Se il bambino non si rilassa durante la poppata, o sembra insoddisfatto, probabilmente sta succhiando senza ottenere abbastanza latte. Oltre a essere frustrante per lui, questo può portare a un'infiammazione del capezzolo: controllate la posizione del bambino sul seno.
ESTRARRE IL LATTE
Estrarre il latte, e conservarlo in frigorifero o nel congelatore, presenta numerosi vantaggi. La madre è meno vincolata agli orari della poppata, il bambino trae tutti i benefici del latte materno e il padre può partecipare all'alimentazione del neonato in prima persona.Per l'estrazione si possono usare il massaggio oppure un tiralatte, manuale o a batterie: ogni donna deve scegliere il metodo che le è congeniale.
L'estrazione manuale è facile e conveniente. Vi occorrono una scodella, un imbuto e un contenitore che possa essere sigillato: tutto naturalmente sterilizzato (con acqua bollente, una soluzione apposita o uno sterilizzatore a vapore).
Nelle prime sei settimane dal parto, estrarre il latte con le mani pone spesso delle difficoltà dovute al fatto che le mammelle non hanno ancora raggiunto la piena produzione: non lasciatevi scoraggiare, perchè il latte si crea su richista e, se vostro figlio non vi stimola con la suzione ( se per esempio non puo' essere allattato perchè prematuro), l'estrazione eviterà che la produzione si blocchi del tutto. Di solito il momento migliore per provare è il mattino, quando si ha più latte, ma potrebbe essere la sera quando il bambino smetterà di nutrirsi anche di notte. Se volete usare un tiralatte, imparare la tecnica manuale è comunque utile in caso di necessità.
USARE IL TIRALATTE
Sono poche le donne che fin dall'inizio allattano senza intoppi: è normale un pò di impaccio, sia perchè il bambino non succhia a lungo sia perchè le mammelle sono dolenti. Per imparare ad allattare ci vuole tempo: se incappate in qualche difficoltà, non demordete e presto tutto diventerà più semplice.
CURA DEL SENO
L'igiene quotidiana del seno e dei capezzoli è molto importante, ma è sufficiente una pulizia con acqua ( e senza sapone, che indebolisce la pelle e può peggiorare eventuali ragasi o indolenzimenti); asciugatevi delicatamente dopo esserci lavate, anche dopo aver allattato. Indossate sempre il reggiseno, per dare alle mammelle il sostegno di cui hanno bisogno. Se avete i capezzoli infiammati, curateli come un labbro screpolato:massaggiateli con una pomata emolliente dopo ogni poppata.
Quando iniziereta a produrre latte con regolarità, potrebbero verificarsi fuoriuscite spontanee anche abbondanti; per evitare macchie imbarazzanti usate delle coppette assorbenti o infilate semplicemente dei fazzoletti puliti nel reggiseno, cambiandoli con frequenza. Esistono anche coppette in plastica, che raccolgono una maggiore quantità di latte e permettono di conservarlo per darlo al bambino; lavatele e sterilizzatele sempre prima dell'utilizzo.
SE VI AMMALATE
Se non siete abbastanza in forze da allattare, può farlo il padre usando il latte estratto in precedenza oppure, se siete troppo malate, quello artificiale; vostro figlio può rifiutarsi di mangiare fino a quando non avrà abbastanza fame, a meno che non sia già abituato al biberon o al cucchiaino. Persino in caso di ricovero in ospedale potete continuare l'allattamento: informate lo staff delle vostre esigenze il prima possibile, così che le infermiere prendano i provvedimenti necessari (per esempio, qualcuno sarà disponibile a cambiare il bambino se voi siete troppo stanche). L'unico caso in cui dovete sospendere l'allattamento è se vi sottoponete a un'operazione: l'anestesia vi renderà troppo intontite, e soprattutto passerà anche nel latte. Se potete organizzarvi in anticipo, estraete e surgelate abbastanza latte da nutrire vostro figlio fino a quando vi sarete riprese: calcolate che ci vorranno fino a 10 giorni; anche se non producete latte, permettete al bambino di succhiare, perchp questo stimolo può accellerare i tempi.
ASSUNZIONI DI FARMACI
Evitate i farmaci il più possibile nel periodo dell'allattamento, perchè alcuni principi attivi possono passare nel latte e avere effetto sul bambino; se lo avvertite o gli ricordate che state allattando, il medico potrà preiscrivervi medicinale che non diano problemi in tal senso. Per quanto riguarda i contraccettivi, l'unico metodo controindicato è la pillola anticoncezionale,perchè gli estrogeni che contiene inibiscono la produzione del latte, ma potete optare per la cosiddetta "mini-pillola" di solo progesterone.
PROBLEMI
Con l'allattamento, le mammelle sono sottoposte per mesi a uno stress intenso al quale non sono abituate: è comprensibile che emergano dei fastidi, soprattutto se il bambino non si attacca correttamente o rita il capezzolo quando si stacca. Per prevenire i problemi, la cosa migliore è tenere il seno pulito, asciutto e fare in modo che si svuoti a ogni poppata; se il capezzolo è dolente o presenta ragadi, curatelo immediatamente per evitare che la situazione peggiori.
Ragadi Se non si affronta in maniera adeguata il problema dei capezzoli dolenti possono crearsi piccole lacerazioni lineari dette ragadi, che causano un dolore acuto nel momento in cui il bambino si attacca al seno. Occorre occuparsene tenendo asciutti i capezzoli, con l'uso di coppette assorbenti o fazzoletti di stoffa pulita nel reggiseno; continuate lo stesso ad allattare se riuscite, oppure estraete il latte da sole per alimentare il bambino con il biberon o un contagocce.
Ingorgo Verso la fine della prima settimana, quando non allattate ancora a pieno regime, le mammelle possono riempirsi troppo e diventare di conseguenza dure al tatto e doloranti. Per fare in modo che vostro figlio riesca ad attaccarsi in modo ottimale al seno estraete un pò di latte manualmente prima della poppata per svuotarlo un pò. Per ridurre il disagio dell'ingorgo mammario indossate un reggiseno di buona qualità e fate un bagno caldo e rilassante.
Dotto galattoforo bloccato Se indossate abiti stretti nonostante l'ingorgo, potreste causare la chiusura di un dotto galattoforo: vedrete una macchia rossa sulla pelle in corrispondenza de blocco. Per prevenire questo doloroso problema, basta scegliere un reggiseno adatto al periodo che state vivendo e fare in modo che il bambino succhi il latte con frequenza, svuotando entrambe le mammelle; se si verifica comunque, allattate più spesso e iniziate dal seno con il dotto bloccato.
Mastite Se si trascura ulteriormente la salute del seno, un dotto galattoforo bloccato può portare a un'infezione acuta nota con il nome di mastite: la mammella sarà infiammata e comparirà ancora una macchia rossa, ma nonostante il dolore dovrete continuare ad allattare per svuotare il seno. Il medico può preiscrivervi degli antibiotici per contrastare l'infezione.
Ascesso mammario Un dotto galattoforo bloccato o una mastite possono, infine, dare origine a un ascesso mammario: vi sentirete febbricitanti e potreste avere una macchia rossa sul seno, estremamente dolente. Se la cura antibiotica non dà risultati, l'ascesso deve essere drenato: si tratta di un intervento semplicissimo, che non vi costringerà a interrompere l'allattamento.
Suzione di consolazione Alla maggior parte dei bambini piace succhiare il seno materno per il semplice piacere di farlo; noterete che dopo i primi minuti, in cui si alimenta con foga, vostro figlio prosegua la poppata con una suzione vigorosa - ma senza ingoiare davvero. Non c'è motivo di costringerlo a smettere, a meno che non abbiate i capezzoli irritati o dolenti.
Sonno durante la poppata Durante i primi giorni è abbastanza normale che il bambino sembri avere più sonno che fame; assicuratevi solo che prenda quanto latte cuole e non preoccupatevi se si addormenta durante la poppata: significa che è soddisfatto e sta bene. Potete provare a svegliarlo con dolcezza mezz'ora, offrendogli il seno: se ha fame si sveglierà del tutto. Solo i bambini prematuri devono essere svegliati regolarmente per nutrirli a sufficienza, perchè tendono a dormire molto.
Suzione nervosa Se il bambino non si rilassa durante la poppata, o sembra insoddisfatto, probabilmente sta succhiando senza ottenere abbastanza latte. Oltre a essere frustrante per lui, questo può portare a un'infiammazione del capezzolo: controllate la posizione del bambino sul seno.
ESTRARRE IL LATTE
Estrarre il latte, e conservarlo in frigorifero o nel congelatore, presenta numerosi vantaggi. La madre è meno vincolata agli orari della poppata, il bambino trae tutti i benefici del latte materno e il padre può partecipare all'alimentazione del neonato in prima persona.Per l'estrazione si possono usare il massaggio oppure un tiralatte, manuale o a batterie: ogni donna deve scegliere il metodo che le è congeniale.
L'estrazione manuale è facile e conveniente. Vi occorrono una scodella, un imbuto e un contenitore che possa essere sigillato: tutto naturalmente sterilizzato (con acqua bollente, una soluzione apposita o uno sterilizzatore a vapore).
Nelle prime sei settimane dal parto, estrarre il latte con le mani pone spesso delle difficoltà dovute al fatto che le mammelle non hanno ancora raggiunto la piena produzione: non lasciatevi scoraggiare, perchè il latte si crea su richista e, se vostro figlio non vi stimola con la suzione ( se per esempio non puo' essere allattato perchè prematuro), l'estrazione eviterà che la produzione si blocchi del tutto. Di solito il momento migliore per provare è il mattino, quando si ha più latte, ma potrebbe essere la sera quando il bambino smetterà di nutrirsi anche di notte. Se volete usare un tiralatte, imparare la tecnica manuale è comunque utile in caso di necessità.
USARE IL TIRALATTE
TIRALATTE MANUALE Posizionate l'imbuto sull'areola in modo che tutta l'apertura aderisca alla pelle, e azionare la leva o lo stantuffo della pompa |
Sono poche le donne che fin dall'inizio allattano senza intoppi: è normale un pò di impaccio, sia perchè il bambino non succhia a lungo sia perchè le mammelle sono dolenti. Per imparare ad allattare ci vuole tempo: se incappate in qualche difficoltà, non demordete e presto tutto diventerà più semplice.
CURA DEL SENO
L'igiene quotidiana del seno e dei capezzoli è molto importante, ma è sufficiente una pulizia con acqua ( e senza sapone, che indebolisce la pelle e può peggiorare eventuali ragasi o indolenzimenti); asciugatevi delicatamente dopo esserci lavate, anche dopo aver allattato. Indossate sempre il reggiseno, per dare alle mammelle il sostegno di cui hanno bisogno. Se avete i capezzoli infiammati, curateli come un labbro screpolato:massaggiateli con una pomata emolliente dopo ogni poppata.
Quando iniziereta a produrre latte con regolarità, potrebbero verificarsi fuoriuscite spontanee anche abbondanti; per evitare macchie imbarazzanti usate delle coppette assorbenti o infilate semplicemente dei fazzoletti puliti nel reggiseno, cambiandoli con frequenza. Esistono anche coppette in plastica, che raccolgono una maggiore quantità di latte e permettono di conservarlo per darlo al bambino; lavatele e sterilizzatele sempre prima dell'utilizzo.
SE VI AMMALATE
Se non siete abbastanza in forze da allattare, può farlo il padre usando il latte estratto in precedenza oppure, se siete troppo malate, quello artificiale; vostro figlio può rifiutarsi di mangiare fino a quando non avrà abbastanza fame, a meno che non sia già abituato al biberon o al cucchiaino. Persino in caso di ricovero in ospedale potete continuare l'allattamento: informate lo staff delle vostre esigenze il prima possibile, così che le infermiere prendano i provvedimenti necessari (per esempio, qualcuno sarà disponibile a cambiare il bambino se voi siete troppo stanche). L'unico caso in cui dovete sospendere l'allattamento è se vi sottoponete a un'operazione: l'anestesia vi renderà troppo intontite, e soprattutto passerà anche nel latte. Se potete organizzarvi in anticipo, estraete e surgelate abbastanza latte da nutrire vostro figlio fino a quando vi sarete riprese: calcolate che ci vorranno fino a 10 giorni; anche se non producete latte, permettete al bambino di succhiare, perchp questo stimolo può accellerare i tempi.
ASSUNZIONI DI FARMACI
Evitate i farmaci il più possibile nel periodo dell'allattamento, perchè alcuni principi attivi possono passare nel latte e avere effetto sul bambino; se lo avvertite o gli ricordate che state allattando, il medico potrà preiscrivervi medicinale che non diano problemi in tal senso. Per quanto riguarda i contraccettivi, l'unico metodo controindicato è la pillola anticoncezionale,perchè gli estrogeni che contiene inibiscono la produzione del latte, ma potete optare per la cosiddetta "mini-pillola" di solo progesterone.
PROBLEMI
CREMA EMOLLIENTE PER I CAPEZZOLI |
Ragadi Se non si affronta in maniera adeguata il problema dei capezzoli dolenti possono crearsi piccole lacerazioni lineari dette ragadi, che causano un dolore acuto nel momento in cui il bambino si attacca al seno. Occorre occuparsene tenendo asciutti i capezzoli, con l'uso di coppette assorbenti o fazzoletti di stoffa pulita nel reggiseno; continuate lo stesso ad allattare se riuscite, oppure estraete il latte da sole per alimentare il bambino con il biberon o un contagocce.
Ingorgo Verso la fine della prima settimana, quando non allattate ancora a pieno regime, le mammelle possono riempirsi troppo e diventare di conseguenza dure al tatto e doloranti. Per fare in modo che vostro figlio riesca ad attaccarsi in modo ottimale al seno estraete un pò di latte manualmente prima della poppata per svuotarlo un pò. Per ridurre il disagio dell'ingorgo mammario indossate un reggiseno di buona qualità e fate un bagno caldo e rilassante.
COPPETTE ASSORBILATTE |
Mastite Se si trascura ulteriormente la salute del seno, un dotto galattoforo bloccato può portare a un'infezione acuta nota con il nome di mastite: la mammella sarà infiammata e comparirà ancora una macchia rossa, ma nonostante il dolore dovrete continuare ad allattare per svuotare il seno. Il medico può preiscrivervi degli antibiotici per contrastare l'infezione.
Ascesso mammario Un dotto galattoforo bloccato o una mastite possono, infine, dare origine a un ascesso mammario: vi sentirete febbricitanti e potreste avere una macchia rossa sul seno, estremamente dolente. Se la cura antibiotica non dà risultati, l'ascesso deve essere drenato: si tratta di un intervento semplicissimo, che non vi costringerà a interrompere l'allattamento.
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