In migliaia in piazza per dire «no all’aborto», definito «un omicidio di
Stato». E immancabili, scoppiano le polemiche. La Marcia per la Vita,
con in testa il sindaco di Roma Alemanno, ieri è partita dai Fori
Imperiali per raggiungere Castel Sant’Angelo, con croci, foto di neonati
e mamme, bandiere e striscioni con scritto «l’aborto è violenza», «194:
già 5 milioni di morti», «più nascite, meno aborti», «ogni aborto è un
bambino morto», «la vita inizia col concepimento», «basta genocidi
silenziosi».
In marcia contro la legge 194 sull’aborto, approvata 34 anni fa, il popolo del no all’interruzione di gravidanza, composto da famiglie con bambini, anziani e fedeli da tutta Italia, che accompagnavano la marcia cantando canzoni e battendo le mani.
Pochi minuti prima della partenza della marcia alcune femministe hanno esposto uno striscione con su scritto: «Aborto clandestino, profitto di milioni, è questa la morale di preti e padroni». E il web ha raccolto tutte le voci di protesta di coloro che ritengono illegittimo cancellare la legge sull’aborto. Anche il Pd ha protestato contro il patrocinio dato dal Comune alla marcia definita «manifestazione di integralisti, negazionisti, razzisti e omofobi, un affronto alla Capitale».
ALEMANNO IN TESTA AL CORTEO Ha indossato la fascia tricolore ed ha sfilato in prima fila alla 'Marcia per la vità. Il sindaco di Roma Gianni Alemanno è sceso in piazza questa mattina per partecipare alla manifestazione contro l'aborto nel centro della capitale. «Il messaggio è che nessuna famiglia o donna deve essere costretta a rinunciare ad un figlio - ha affermato Alemanno -. Roma è mobilitata da sempre per la famiglia e a tutti quelli che si sono risentiti noi diciamo: cercate almeno di applicare tutta la legge 194, legata alla prevenzione che troppo facilmente viene dimenticata». A chi gli ha fatto notare che molti degli slogan portati in piazza definiscono le donne che hanno abortito delle 'assassinè il sindaco ha risposto: «Queste sono affermazioni che appartengono agli organizzatori. Io sono qui soltanto a dire che noi siamo per i valori della vita. Questa manifestazione è nata dal basso, senza nessuna sponsorizzazione politica, è veramente l'espressione di una domanda di vita». Infine a chi gli ha chiesto se presenterà il 'contò agli organizzatori della marcia, così come ha fatto con i sindacati per il Primo Maggio, Alemanno ha risposto: «Faremo tutte quelle che sono le necessità reali dal punto di vista del servizio».
In marcia contro la legge 194 sull’aborto, approvata 34 anni fa, il popolo del no all’interruzione di gravidanza, composto da famiglie con bambini, anziani e fedeli da tutta Italia, che accompagnavano la marcia cantando canzoni e battendo le mani.
Pochi minuti prima della partenza della marcia alcune femministe hanno esposto uno striscione con su scritto: «Aborto clandestino, profitto di milioni, è questa la morale di preti e padroni». E il web ha raccolto tutte le voci di protesta di coloro che ritengono illegittimo cancellare la legge sull’aborto. Anche il Pd ha protestato contro il patrocinio dato dal Comune alla marcia definita «manifestazione di integralisti, negazionisti, razzisti e omofobi, un affronto alla Capitale».
ALEMANNO IN TESTA AL CORTEO Ha indossato la fascia tricolore ed ha sfilato in prima fila alla 'Marcia per la vità. Il sindaco di Roma Gianni Alemanno è sceso in piazza questa mattina per partecipare alla manifestazione contro l'aborto nel centro della capitale. «Il messaggio è che nessuna famiglia o donna deve essere costretta a rinunciare ad un figlio - ha affermato Alemanno -. Roma è mobilitata da sempre per la famiglia e a tutti quelli che si sono risentiti noi diciamo: cercate almeno di applicare tutta la legge 194, legata alla prevenzione che troppo facilmente viene dimenticata». A chi gli ha fatto notare che molti degli slogan portati in piazza definiscono le donne che hanno abortito delle 'assassinè il sindaco ha risposto: «Queste sono affermazioni che appartengono agli organizzatori. Io sono qui soltanto a dire che noi siamo per i valori della vita. Questa manifestazione è nata dal basso, senza nessuna sponsorizzazione politica, è veramente l'espressione di una domanda di vita». Infine a chi gli ha chiesto se presenterà il 'contò agli organizzatori della marcia, così come ha fatto con i sindacati per il Primo Maggio, Alemanno ha risposto: «Faremo tutte quelle che sono le necessità reali dal punto di vista del servizio».
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