lunedì 20 agosto 2012

CONSIGLI SU COME DARE LA MEDICINA AI VOSTRI PICCOLI

MOLTE VOLTE LA SOMMINISTRAZIONE DI MEDICINALI AI NOSTRI BIMBI PUO' ESSERE DIFFICILE...ECCO ALCUNI CONSIGLI!

Per bocca
La somministrazione orale di una medicina ai bambini è efficace in quanto l'assorbimento a livello gastrico è rapido e totale. Può trattarsi di sciroppi, gocce, compresse o capsule. Le industrie farmaceutiche vengono incontro ai genitori proponendo sapori invitanti, alla fragola, all'arancia o altri frutti. Dare la medicina ai bambini sotto forma liquida è semplice: si utilizzano i dosatori venduti con il farmaco e, se il bambino è piccolo, si può ricorrere a una siringa senza ago, il cui contenuto viene "spruzzato" delicatamente nella bocca del bambino, non direttamente in gola, onde evitare che la medicina vada di traverso. Le compresse e le capsule dovrebbero essere riservate solo ai più grandi per la loro oggettiva difficoltà di assunzione. Se queste, però, vengono prescritte e il bambino ha difficoltà a deglutirle intere, si può chiedere al pediatra se la compressa possa essere frantumata e disciolta nell'acqua o, nel caso della capsula, se questa possa essere aperta.

Nel naso
Il raffreddore è un disturbo frequente nei bambini. Per liberare le vie respiratorie congestionate, è efficace l'impiego della soluzione fisiologica sterile (semplice acqua e sale), che viene spruzzata direttamente nelle narici, prima in una e poi nell'altra. Un’operazione che non piace molto ai bambini perché è un po' fastidiosa e li costringe a stare fermi, ma è comunque molto utile. Se i problemi sono più seri di un semplice raffreddore, il pediatra potrebbe prescrivere una medicina ai bambini sotto forma di gocce da instillare nelle narici oppure delle nebulizzazioni con l'aerosol. In questo caso, il farmaco, di solito in gocce, viene diluito in soluzione fisiologica e nebulizzato dall'apparecchio. Questo metodo genera qualche difficoltà soprattutto con i più piccoli, ovvero: far accettare al bambino la mascherina che deve essere posta vicino a bocca e naso (e tenuta per 10-15 minuti) e fargli tollerare il rumore dell'apparecchio. Una distrazione da parte dei genitori, come un gioco o una favola, può aiutare molto.

Nelle orecchie
Per curare otiti e altri disturbi dell'orecchio il pediatra prescrive gocce specifiche che a volte hanno anche una componente antibiotica. Per somministrarle, occorre far sdraiare il piccolo e girargli la testa da un lato, tirare leggermente il padiglione auricolare per permettere al farmaco di penetrare in profondità e instillare le gocce. Si aspetta qualche secondo e, se necessario, si ripete dall'altro lato.

Negli occhiAnche gli occhi sono spesso soggetti a infiammazioni, soprattutto congiuntivite, e vengono curati con appositi colliri prescritti dal pediatra. Per instillare le gocce (di solito una o due per occhio, dalle due alle tre volte al giorno, secondo indicazione del medico) bisogna lavarsi bene le mani, poi far sdraiare il bambino a pancia in su e aprirgli delicatamente le palpebre prima di un occhio e poi dell'altro, facendo cadere il collirio nell'angolo interno. Questa operazione non piace molto e, soprattutto con i bambini più piccoli, può essere difficile ricevere collaborazione, per cui occorre essere decisi quando si effettua la medicazione.

Nel sederino Il farmaco sotto forma di supposta (per lo più antipiretici o antinfiammatori) è utile quando il bambino è molto piccolo o neonato, ed è quindi difficile dargli una medicina per bocca, oppure nel caso in cui ci sia il rischio di vomito, che ne vanificherebbe l'effetto. Per inserire la supposta, il piccolo può essere sdraiato a pancia in su, e in questo caso gli si sollevano le gambe, oppure a pancia in giù: con le dita si allargano le natiche in modo da vedere bene l'apertura anale e si procede all'inserimento della supposta, preferibilmente dopo averne lubrificato la punta con olio o crema. Una volta introdotta la supposta, è bene stringere le natiche per evitare che la supposta venga espulsa. Alcuni bambini non amano questo metodo: bisogna allora avere una maggiore delicatezza e utilizzare qualche distrazione, come un gioco o l'intrattenimento di genitori, di un fratello o di una sorella.

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