venerdì 31 agosto 2012

DISOCCUPAZIONE AL 10,5%, RECORD DAL '99. AL SUD UNA RAGAZZA SU DUE NON LAVORA

 
ROMA- Il tasso di disoccupazione nel secondo trimestre 2012 risulta pari al 10,5%, in crescita di 2,7 punti percentuali su base annua.
Lo rileva l'Istat in base a dati grezzi. Si tratta del tasso più alto, in base a confronti tendenziali, dal secondo trimestre del 1999.
Il tasso di disoccupazione a luglio resta stabile al 10,7%, lo stesso livello di giugno, il più alto da gennaio 2004 (inizio serie storiche mensili). Su base annua il tasso è in rialzo di 2,5 punti. Lo rileva l'Istat (dati destagionalizzati, stime provvisorie).
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STABILITÁ A LUGLIO Secondo i dati provvisori destagionalizzati, il numero degli occupati è pari a 23.025 mila, invariato sia nel confronto con il mese precedente sia in termini tendenziali. La stabilità dell'occupazione è sintesi del calo della componente maschile e dell'aumento di quella femminile. Il tasso di occupazione, aggiunge l'istat, è pari al 57,1% e non segna variazioni nè in termini congiunturali nè su base annua. Il numero dei disoccupati, pari a 2.764 mila, registra un lieve calo dello 0,1% rispetto a giugno. Su base annua le persone in cerca di occupazione aumentano del 33,6% (695 mila unità). Gli inattivi tra 15 e 64 anni diminuiscono dello 0,2% rispetto al mese precedente. Il tasso di inattività è pari al 36%, in calo di 0,1 punti percentuali rispetto a giugno. L'istituto fornisce anche i dati relativi al secondo trimestre che mostrano un tasso di disoccupazione (dati grezzi) pari al 10,5%, in crescita di 2,7 punti percentuali rispetto a un anno prima; l'indicatore passa dal 6,9% del secondo trimestre 2011 al 9,8% per gli uomini e dal 9% all'11,4% per le donne. Il tasso di disoccupazione dei 15-24enni sale dal 27,4% del secondo trimestre 2011 al 33,9%, con un picco del 48% per le giovani donne del mezzogiorno. Il secondo trimestre registra un calo del numero degli occupati in termini tendenziali dello 0,2% (-48.000 unità). L'aumento dell'occupazione più adulta con almeno 50 anni, soprattutto a tempo indeterminato, si contrappone al persistente calo su base annua di quella più giovane e dei 35-49enni. Al calo tendenziale dell'occupazione italiana (-133.000 unità) si associa la crescita di quella straniera (+85.000 unità). In confronto al secondo trimestre 2011, tuttavia, il tasso di occupazione degli italiani rimane stabile, mentre quello degli stranieri segnala una nuova significativa riduzione (dal 63,5% al 61,5%).

I DATI EUROPEI
In termini assoluti, Eurostat stima che il numero di disoccupati nell'Ue a luglio sia salito a 25,254 milioni di persone di cui 18 nella sola eurozona, pari ad un aumento di 343mila unità nei 27 e di 88mila unità nei 17. Riespetto a un anno fa, quando il tasso di disoccupazione era al 10,1% nell'eurozona e al 9,6% nell'Ue-27, i disoccupati sono aumentati rispettivamente di 2,05 milioni e di 2,1 milioni. I paesi in cui la disoccupazione è più elevata sono la Spagna, dove una persone su quattro è senza lavoro (25,1%) e la Grecia (23,1% a maggio). In Italia il tasso resta stabile al 10,7% (dato provvisorio). I tassi più bassi sono invece stati registrati in Austria (4,5%), Olanda (5,3%), Germania e Lussemburgo (entrambi 5,5%). Sempre problematica anche la disoccupazione giovanile, ancora in aumento, arrivata al 22,6% nell'eurozona e al 22,5% nell'Ue a 27, dove ci sono rispettivamente 204mila e 182mila giovani disoccupati in più rispetto a giugno, per un totale di quasi 5 milioni e mezzo di persone sotto i 25 anni senza lavoro. In Spagna e Grecia oltre la metà dei giovani è disoccupata (rispettivamente 52,9% e 53,8%).

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