mercoledì 29 agosto 2012

FIRMA COME "SCHIAVA" DEL SESSO PRIMA DEL MATRIMONIO, POI DENUNCIA IL MARITO


Moglie e marito, lei schiava e lui padrone. Non in un rigurgito di maschilismo medievale, e nemmeno nella solita storia di abusi. Lei di sottomettersi l'aveva accettato per contratto, firmato da entrambi prima delle nozze. Un documento che fa esplicito riferimento a pratiche sessuali sadomaso, con tanto di decalogo da seguire, è che è saltato fuori in tribunale ora che i due, una 32enne e un 41enne padovani, si stanno separando.
I protagonisti della vicendasono un 41enne che gestisce locali pubblici, con alle spalle una denuncia per violenza sessuale, e la sua ex moglie, una commessa di 9 anni più giovane. I due si erano sposati nel 2006, ma già due anni prima, scoperto che la loro intesa erotica era ottimale, aveva deciso di firmare una sorta di accordo privato nel quale elencavano le 10 regole da rispettare. La prima, recitava così: "La schiava accetta di concedere se stessa per soddisfare ed esaudire i desideri del suo padrone".

Con il passare degli anni (e delle sottomissioni), però, l'intesa - anche quella sessuale - si è affievolita, e il matrimonio è naufragato. Lei nel 2011 ha chiesto la separazione, che l'uomo però non voleva: anche dopo che lei se n'era andata ha continuato a perseguitala, e l'ex moglie l'ha denunciato per stalking e maltrattamenti in famiglia, consegnando al giudice l'accordo sadomaso come prova di quest'ultima accusa.

Il compito che spetta al magistrato, il sostituto procuratore Sergio Dini, è ora anche quello di decidere quale forza probatoria abbiano le accuse di maltrattamenti di fronte ad un patto di schiavitù sessuale, anche se privato, che la donna aveva accettato e firmato.

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