NAPOLI- Bocciato il mare di Napoli: è inquinato, non è balneabile. E con lui anche le cozze del Golfo che finiscono sulle tavole dei partenopei. Tuttavia, niente paura: i napoletani si sono immunizzati
negli anni da quei mitili pericolosissimi per austriaci o scandinavi.
Lo conferma uno studio scientifico, che indica infatti che i napoletani
sono divenuti "autoimmuni" da alcune malattie infettive, come scrive
oggi Il Mattino di Napoli. Decenni di malagestione della cosa pubblica –
che in Campania non ha risparmiato ovviamente nemmeno l`ambiente e la
salute – hanno determinato conseguenze irreparabili per la salute di
tanta gente. E la Procura di Napoli ha affidato una superperizia ad un
consulente esterno, un docente universitario che non vive in Campania,
per capirci di più. Saranno le sue risposte, a questo punto, a dire
l'ultima parola sulla qualità delle acque, sulla balneabilità del mare, e
sul diritto alla salute delle persone. La Procura ha aperto
un'inchiesta a metà luglio dopo aver scoperto, a due passi dal mare di
via Caracciolo, una vasca sotterranea contenente 120mila litri di
liquami corrosivi e inquinanti. Alla vigilia di Ferragosto, poi, sono
arrivati i rapporti di Goletta Verde sulla situazione del mare a Napoli:
i campioni di acque prelevati lungo le coste e fatti analizzare da
Legambiente indicavano che un punto, ogni 34 chilometri, era inquinato. E
adesso la Procura indaga sia sulla "vasca dei veleni", che se fosse
entrata a contatto con il mare avrebbe provocato un disastro ambientale,
sia sulla qualità dello stato delle acque marine napoletane, dove le
ultime analisi confermerebbero una notevolissima quantità di batteri
escherechia coli, anticamera virtuale di malattie del calibro di tifo,
paratifo ed epatite A. Malattie infettive pericolose che
stroncherebbero, secondo uno studio, austriaci o scandinavi, ma non i
napoletani, divenuti ormai "autoimmuni".
Nessun commento:
Posta un commento