martedì 2 ottobre 2012

IMPRENDITORE SI ARRAMPICA SULLA CUPOLA DI SAN PIETRO A ROMA: "BASTA MONTI"

 Marcello Di Finizio, l'uomo che si è arrampicato
ROMA - Un uomo si è arrampicato sulla cupola di San Pietro a Roma, esponendo uno striscione in cui si legge «Basta Monti, basta Europa, basta multinazionali». L'uomo
è appoggiato sulla finestra del cupolone. Sul posto è intervenuta la gendarmeria vaticana.  L'uomo si sarebbe calato dalla ringhiera del cupolone intorno alle 17 di questo pomeriggio dopo essere entrato in visita alla cupola come un normale turista. Si è calato fino a una sporgenza sopra una delle finestre del Cupolone dove ha srotolato il suo striscione. Secondo quanto si apprende la Gendarmeria vaticana ha richiesto un intervento dei vigili del fuoco vaticani per arrivare all'uomo e farlo scendere.
Dalle prime informazioni, si tratta di un imprenditore di mezza età di Trieste. Il suo nome è Marcello Di Finizio, non nuovo a singolare iniziative di protesta contro una direttiva europea che, a suo dire, lo danneggerebbe. Lo riferisce all'ANSA il direttore della Sala Stampa vaticana, Padre Federico Lombardi.
E' in corso una trattativa tra la Gendarmeria vaticana e l'imprenditore Marcello Di Finizio, che da alcune ore si trova su una finestra della cupola di San Pietro, per convincerlo a desistere dalla sua protesta.

CHI E' MARCELLO FINZI
- Marcello Di Finizio è titolare di un noto locale del lungomare di Trieste, «La Voce della Luna» e non è nuovo a manifestazioni di protesta clamorose. La Voce della Luna fu distrutto da un incendio alcuni anni fa e Di Finizio per ottenere il risarcimento dei danni inscenò proteste di piazza e scioperi della fame. Riaperto il locale, dopo varie traversie, ora teme che, con la messa all'asta della zona dove si trova il bar-ristorante in base alla direttiva europea Bolkenstein, l'eventuale nuovo proprietario possa chiederne la chiusura.
Il 26 marzo scorso Di Finizio si issò sullo storico pontone-gru «Ursus», nel Porto Vecchio di Trieste, scendendone tre giorni dopo, al termine di una trattativa con i carabinieri e ottenendo dal Prefetto, Alessandro Giacchetti, di interessare della sua questione il ministro degli Affari Europei Moavero Milanesi.

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