domenica 28 ottobre 2012

MATERNITA' E LAVORO:I DIRITTI DELLE MAMME


Maternità, ma quanto mi spetta? Questa domanda, tutt’altro che scontata, riguarda molte delle donne che saranno presto neo-mamme se è vero che il numero dei dipendenti occupati a tempo determinato è aumentato del 4,7% a oltre 2 milioni di persone (dati Istat del 1° trimestre 2012), con un picco tra i giovani (il 56% del totale) ma anche tra gli over 34, età intorno alla quale si è ormai posticipato il lieto evento. E allora termini come maternità obbligatoria, congedo facoltativo e periodo di allattamento hanno perso di significato e non rappresentano più certezze in un momento già di per sé così delicato. Ma vediamo nel dettaglio di quali tutele si può comunque usufruire e in quali termini.

Il congedo maternità obbligatorio: che cos'è?

Il congedo di maternità obbligatorio è un periodo di cinque mesi (due mesi precedenti la data presunta del parto e tre dopo) nei quali la donna per legge deve astenersi dal lavoro. Il congedo di maternità è riconosciuto alla madre lavoratrice anche nei casi di adozioni e/o affidamenti (nazionali e internazionali) di minori. L’obbligatoria riguarda dal 2007 anche le lavoratrici iscritte alla Gestione Separata dell’Inps, mentre non è prevista per le lavoratrici autonome assicurate alle relative gestioni Inps.

Il congedo maternità: a chi spetta e quando

A chi spetta l'indennità di maternità? Alle lavoratrici dipendenti del settore privato, alle lavoratrici autonome, alle lavoratrici iscritte alla Gestione Separata dell’Inps ed, in alcuni casi, anche alle madri cessate o sospese dall’attività lavorativa.

Congedo maternità: come richiederlo e chi paga

Come richiedere il congedo maternità? E chi paga l'indennità? Per le lavoratrici dipendenti, l’indennità di maternità viene anticipata dal proprio datore di lavoro. Il pagamento è effettuato direttamente dall’Inps in casi particolari.

Congedo per malattia del bambino e per allattamento

Cosa fare se il bambino si ammala? Entrambi i genitori, in via alternativa, hanno diritto di astenersi dal lavoro per i periodi corrispondenti alla malattia di ciascun figlio. Inoltre durante il primo anno di ciascun figlio, la mamma se dipendente può avere diritto al permesso orario giornaliero per l’allattamento.

Il divieto di licenziamento della mamma lavoratrice

La legge vieta al datore di lavoro di licenziare la lavoratrice madre dall’inizio del periodo di gravidanza fino al compimento di un anno di età del bambino. La legge interviene a tutelare la lavoratrice riconoscendole l’indennità di maternità anche nel caso in cui la stessa presenti le dimissioni volontarie nel periodo che va dall’inizio della gestazione fino al compimento di un anno di vita del bambino.

Guida al congedo paternità

E' in via di attuazione una proposta di legge dell’attuale Governo per introdurre entro i 5 mesi di vita del bambino 3 giorni di congedo obbligatori e utilizzabili SOLO dal padre, in linea con tutti gli altri Paesi europei (paternità obbligatoria). Il padre altrimenti è titolare di un congedo obbligatorio solo in determinati casi. Il padre è invece co-titolare, in alternanza con la mamma, del periodo di sei mesi di congedo parentale facoltativo (retribuito al 30%).

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