venerdì 26 ottobre 2012

MELANIA REA, FAMILIARI IN LACRIME. IL FRATELLO: "FATTA GIUSTIZIA" -FOTO

 

ACOLI PICENO - Giustizia è fatta ma non passa il dolore in casa Rea dopo la sentenza per Parolisi. «La famiglia Rea è soddisfatta perchè Melania ha avuto giustizia ma il nostro cuore è straziato». Così il fratello Michele Rea che aggiunge: non ci sono vincitori perchè ad essere stato condannato è stato il marito di mia sorella e il padre della piccola»

I FISCHI FUORI DAL TRIBUNALE
Fischi e urla della folla fuori dal Tribunale di Teramo all'uscita del cellulare della polizia penitenziaria con a bordo, presumibilmente, il caporalmaggiore Salvatore Parolisi, diretto al carcere di Castrogno per trascorrere la sua prima notte da ergastolano. Clima diverso solo pochi minuti prima quando dal cancello del tribunale erano usciti i famigliari Rea dentro la macchina dell'avvocato Gionni: applausi a scena aperta da parte delle centinaia di curiosi.

LE ZIE DI MELANIA
Una delle zie di Melania Rea si è affacciata dal portone della casa dei genitori della donna uccisa dal marito ed ha urlato ai giornalisti: «Avete sentito». Ed ha fatto un breve applauso. La donna ha anche riferito che Vittoria, la mamma di Melania, non se la sente, al momento di rilasciare dichiarazioni.
In casa Rea stanno arrivando anche altri parenti. Dinanzi alla palazzina ci sono numerosi giornalisti, arrivati nelle prime ore della mattinata. Tanti gli automobilisti che si stanno fermando che vorrebbero abbracciare i familiari della donna. Una sentenza attesa con ansia a Somma Vesuviana per l'intera giornata. Attesa anche a Frattamaggiore, comune dell'hinterland a nord di Napoli, dove abitano i familiari di Salvatore Parolisi.

LE PAROLE DEL PADRE
«Non ha vinto nessuno, non ha vinto nessuno». Sono state queste le parole del padre di Melania dopo la sentenza.

IL SINDACO DI FOLIGNO
Nessun commento ufficiale dal 235/o Reggimento Piceno alla sentenza del gip di Teramo Marina Tommolini che ha condannato all'ergastolo Salvatore Parolisi per l'omicidio della moglie, Melania Rea. Un silenzio in coerenza con la linea tenuta dai vertici della caserma dove Parolisi lavorava come istruttore delle soldatesse. Parla con i cronisti invece il sindaco di Folignano (Ascoli Piceno) Angelo Flaiani, il paese della cintura ascolana in cui Melania, Salvatore e la piccola figlia vivevano. «Dal punto di vista della sentenza era quello che tutti pensavano, non c'è sorpresa - dice a caldo Flaiani -. Stupisce eventualmente l'ergastolo, ma evidentemente il giudice ha riconosciuto che c'erano gli estremi per una pena così grave. Faccio i complimenti a chi ha svolto le indagini sia ad Ascoli che a Teramo. Fin dall'inizio sono andate per il verso giusto». Il primo cittadino di Folignano esprime anche «vicinanza alla famiglia Rea, personalmente e come sindaco». «Una famiglia in gamba che avrà il difficile compito di gestire questa vicenda. Mi rendo conto che non sarà facile spiegare alla piccola Vittoria tutto questo. Faranno certamente del loro meglio, d'altronde hanno dimostrato grande spessore e forza interiore». Un pensiero naturalmente va alla memoria di Melania: «Una donna non solo tradita dal marito, ma che ha subito anche un tradimento molto più grande, uccisa dall'uomo che amava. Questo nonostante sia stata una moglie e una madre irreprensibile. La sua vita è stata passata al setaccio nelle indagini e si è visto che era attaccatissima al marito e alla figlia. Non meritava questa fine» conclude Flaiani.
 

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