venerdì 9 novembre 2012

GOVERNO: "FUORI DAL REALE SPEGNERE I RISCALDAMENTI NELLE SCUOLE"



ROMA - «Ventilare l'idea di spegnere i riscaldamenti nelle scuole o proporre vacanze più lunghe agli studenti per ipotetici risparmi appare una proposta fuori dalla realtà». È quanto si afferma in una nota diffusa da palazzo Chigi, in cui si sottolinea che il governo punta a «ottimizzare costi e servizi» delle province.

RIORDINO PER UNA MIGLIORE AMMINISTRAZIONE
«Il Governo sta operando un riordino delle istituzioni sul territorio e una riorganizzazione degli uffici amministrativi per migliorare l'efficienza della macchina amministrativa e contenerne i costi», si legge nella nota diffusa da palazzo Chigi in risposta all'ipotesi ventilata da Antonio Saitta, presidente dell'Unione Province Italiane (Upi), di spegnere i riscaldamenti nelle scuole, mandando gli studenti in vacanza, in risposta ai tagli predisposti dal governo. «In questa ottica - si legge nel comunicato - il Governo ha una linea chiara e definita, un nuovo sistema di governance mirato ad ottimizzare costi e servizi nel territorio. Demonizzare questa linea, come autorevoli rappresentanti di enti locali o associazioni di categoria stanno facendo in queste ore, non serve a nessuno. Ventilare l'idea di spegnere i riscaldamenti nelle scuole o proporre vacanze più lunghe agli studenti per ipotetici risparmi appare una proposta fuori dalla realtà. Il Governo in tal senso ricorda che la riforma delle Province mira a ridurne il numero e snellire gli apparati che le governano eliminando le giunte e precisandone i compiti. In questo modo i servizi erogati ai cittadini dalle Province non devono essere ridotti; possono invece essere più efficaci e meglio distribuiti». «Il processo avviato dall'esecutivo - prosegue la nota di palazzo Chigi - intende infatti dimezzare le attuali Province, che passerebbero dalle attuali 86 delle Regioni a statuto ordinario a 41 alle quali vanno aggiunte le dieci città metropolitane, con evidenti economie di scala funzionali a una migliore gestione economica. Per effetto del riordino, infatti, saranno eliminati più di 600 assessorati».

Nessun commento:

Posta un commento