GENOVA - Mamma Monica è stata trucidata da
venti fendenti per vendetta, il figlio Marcos Kleiner, invece, per
sbaglio. Era rientrato a casa troppo presto da scuola e si è trovato
davanti l'assassino. Non poteva non riconoscerlo: era un amico di
famiglia. Dopo undici mesi di serrate indagini la
scorsa notte i carabinieri del nucleo investigativo hanno arrestato il
presunto killer che lo scorso 5 dicembre uccise a coltellate Monica
Gilce Ramirez di 37 anni e Marco Kleiner di 12 nel loro appartamento di
via Balbi Piovera nel quartiere di Sampierdarena. A tradire Luis Alfredo
Soza Intriago, 26 anni, ecuadoriano che vive a Spigna Monferrato in
Basso Piemonte è stato il Dna. Tracce di saliva lasciata sul pavimento
che hanno permesso ai carabinieri di identificarlo.
LE INDAGINI Per arrivare al killer i militari hanno dovuto tipicizzare oltre centocinquanta persone tutte appartenenti alle comunità ecuadoriane di Genova e Acqui Terme. Tutti amici e conoscenti della coppia e dei figli. Il movente, secondo quanto ricostruito dai militari, sarebbe da ricercare nel mondo degli stupefacenti. Intriago, trovato in possesso di dodici grammi di eroina al momento dell'arresto, probabilmente era in «affari» con la famiglia Ramirez e per questo avrebbe ucciso Monica. Il corpo della sudamericana è stato dilaniato di coltellate: venti in tutto. E anche il modo in cui sono stati inferti i fendenti ha fornito un'indicazione precisa ai detective dell'Arma. Coltellate di un professionista, di uno che sapeva maneggiare l'arma secondo i riscontri del medico legale. Per questo i primi accertamenti si sono indirizzati su Intriago che per anni aveva lavorato come macellaio in un negozio della Valbisagno. Il ventiseienne, ora manovale saltuario, è stato arrestato su un treno nei pressi della stazione ferroviaria di Principe. Era venuto a Genova per trovare la fidanzata. Intriago è stato arrestato su ordine di custodia cautelare firmata dal gip Marina Orsini su richiesta del sostituto procuratore Massimo Terrile. L'accusa è di duplice omicidio volontario. Lunedì il presunto killer sarà sottoposto ad interrogatorio di convalida.
LE INDAGINI Per arrivare al killer i militari hanno dovuto tipicizzare oltre centocinquanta persone tutte appartenenti alle comunità ecuadoriane di Genova e Acqui Terme. Tutti amici e conoscenti della coppia e dei figli. Il movente, secondo quanto ricostruito dai militari, sarebbe da ricercare nel mondo degli stupefacenti. Intriago, trovato in possesso di dodici grammi di eroina al momento dell'arresto, probabilmente era in «affari» con la famiglia Ramirez e per questo avrebbe ucciso Monica. Il corpo della sudamericana è stato dilaniato di coltellate: venti in tutto. E anche il modo in cui sono stati inferti i fendenti ha fornito un'indicazione precisa ai detective dell'Arma. Coltellate di un professionista, di uno che sapeva maneggiare l'arma secondo i riscontri del medico legale. Per questo i primi accertamenti si sono indirizzati su Intriago che per anni aveva lavorato come macellaio in un negozio della Valbisagno. Il ventiseienne, ora manovale saltuario, è stato arrestato su un treno nei pressi della stazione ferroviaria di Principe. Era venuto a Genova per trovare la fidanzata. Intriago è stato arrestato su ordine di custodia cautelare firmata dal gip Marina Orsini su richiesta del sostituto procuratore Massimo Terrile. L'accusa è di duplice omicidio volontario. Lunedì il presunto killer sarà sottoposto ad interrogatorio di convalida.
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