venerdì 16 novembre 2012

SCONTRI ROMA, PM INDAGA ABUSI POLIZIA. LACRIMOGENI DAL MINISTERO, IRA SEVERINO

 

ROMA - La Procura di Roma indaga su eventuali eccessi di comportamento degli agenti di polizia nel corso degli scontri del 14 novembre scorso. Gli accertamenti riguardano anche il comportamento di alcuni manifestanti. Al vaglio degli inquirenti finiranno filmati e foto che ritraggono alcuni momenti del corteo durante le cariche e gli scontri sul Lungotevere. I reati che potrebbero, in via di ipotesi, configurarsi sono quelli di lesioni personali ed eccesso colposo legato alla forma di intervento.

IL LACRIMOGENO NEL CORTILE DEL MINISTERO
Mercoledì, dopo il corteo in via Arenula, è stato rinvenuto nel cortile interno del ministero la capsula di un lacrimogeno. Un oggetto a cui in primo tempo non si è dato peso, ma che ora alla luce di quanto emerso sui lacrimogeni lanciati nell'area del ministero della Giustizia, è stato consegnato ai carabinieri del Racis per analizzarlo e stabilire quale corpo delle forze dell'ordine abbia in dotazione quel tipo di lacrimogeno. Lo si apprende da fonti qualificate.

LA SEVERINO APRE UN'INDAGINE
Il ministro della Giustizia, Paola Severino, visionato il video pubblicato sul sito di Repubblica.it che ritrae il lancio di lacrimogeni dal palazzo del ministero durante lo «sciopero europeo», ha immediatamente disposto un'indagine interna ed esprime «inquietudine e preoccupazione».
A partire da un video amatoriale girato con un telefonino, di cui è venuta in possesso, Repubblica descrive oggi in un articolo il contenuto delle immagini. Nel video - secondo quanto riporta il giornale - si vedono i manifestati «senza maschere, caschi né scudi» in fuga in via Arenula. Poi «dal palazzo di fronte, che è la sede del ministero della Giustizia, in rapida successione vengono sparati due lacrimogeni. Sulla folla. Subito dopo un terzo».
Nell'articolo ci si chiede come sia possibile che dal palazzo del ministero possano essere partiti dei lacrimogeni e si fa anche notare che «all'interno del ministero lavorano alcune guardie penitenziarie» domandandosi se possano essere state loro a «sparare sulla folla in fuga».
«Dai primi accertamenti, è stato verificato che lacrimogeni a strappo, come quelli che sembrerebbero essere stati lanciati dal Ministero» durante lo sciopero europeo, «non sono in dotazione al reparto di polizia penitenziaria di via Arenula», fa sapere il ministro della Giustizia Paola Severino, assicurando che «le verifiche proseguiranno con il massimo impegno, con il dovuto rigore e con la massima tempestività».

ANALIZZATE ANCHE TELECAMERE ESTERNE
  In merito alla vicenda del lacrimogeni nell'area del ministero della Giustizia durante il corteo di mercoledì, saranno acquisiti e consegnati al Racis anche i video delle telecamere fisse poste all'ingresso del ministero per poter verificare che Š entrato e uscito dalla sede del ministero. Lo si apprende da fonti qualificate.

QUESTORE: "POTREBBERO ESSERE I NOSTRI"
«Il ministro della Giustizia ha detto che non hanno lacrimogeni in dotazione. Verosimilmente se si tratta di un lacrimogeno potrebbe essere esploso da un nostro agente e potrebbe essersi scontrato contro il muro di via Arenula, dando così l'impressione di essere lanciato da un balcone». Lo ha dichiarato il questore di Roma Fulvio Della Rocca in merito al video dei lacrimogeni lanciati dal palazzo del ministero della Giustizia durante il corteo degli studenti.
«Sulla gestione dell'ordine pubblico -ha aggiunto il questore- non ci sono responsabilità degli agenti. All'interno della manifestazione c'erano giovani che noi volevamo tutelare al massimo. È chiaro poi che se ci aggrediscono militarmente noi dobbiamo reagire per tutelare la legge».

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