martedì 11 dicembre 2012

PORDENONE, SALUTA I FIGLI, POI CHIAMA L'AMBULANZA E MUORE: ADDIO A SABRINA

Sabrina Alberti con il marito Enrico Cameli


PORDENONE - Un dolore al braccio, un bacio ai bambini. Poi la morte. Fuori è ancora buio, quando la mamma raccomanda a Davide e Filippo, 6 e 4 anni, di fare i bravi: «Andate a scuola, ci vediamo dopo». Sabrina Alberti, 39 anni, sale sull’ambulanza che la porterà all’ospedale di San Vito (Pordenone). È una donna forte e in salute.
Sembra un banale malore, quello che l’ha svegliata alle 4 del mattino. Ma il marito, Enrico Cameli, non sottovaluta le fitte al braccio. Chiama il 118 e in pochi minuti in via Monte Grappa a Casarsa della Delizia (Pordenone) arriva l’ambulanza. Sabrina vi salirà da sola, dopo aver salutato i suoi bambini. «Meglio fare qualche accertamento», avevano consigliato i soccorritori. Alle 6 del mattino il controllo di routine si trasforma in dramma. Le condizioni di Sabrina Alberti si aggravano e ogni tentativo di rianimazione sarà inutile. Non ce l’ha fatta: non era un malore a provocarle quelle fitte e i conati di vomito, ma un infarto.
La sua famiglia è distrutta dal dolore. E in Tribunale, dove lavorava all’Ordine degli avvocati da 18 anni, è calato il gelo. Il marito Enrico, originario di Castions e responsabile del Circolo agrario friulano di Coseano, la madre Adriana e il papà Franco, noto dirigente della Pallavolo Pordenone, sono sotto choc. «Non posso credere che mia figlia non ci sia più. È una disgrazia», dice il padre. Pensare che lui l'aveva vista crescere e maturare anche dal punto di vista sportivo: Sabrina, infatti, aveva militato per alcuni anni nel San Lorenzo Volley, la società di cui il padre era presidente. Non aveva mai accusato alcun problema di salute, mai sofferto di cuore. Al massimo prendeva un male di stagione dai bambini.

2 commenti:

  1. Queste ai che sono tragedie davvero ... Quei poveri cuccipli srnza più una mamma ... E il papà? ... Che tristezza ...:-(

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  2. la cosa più brutta ke possa capitare poveri cucciolotti senza la loro mamma.

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