venerdì 4 gennaio 2013

TERREMOTI, SCOSSA DI 4.3 TRA MESSINA E CATANIA. SEGUONO ALTRE CINQUE

 L'epicentro del terremoto (Ingv)
MESSINA - Una scossa di terremoto di magnitudo 4.3 è stata avvertita dalla popolazione
tra le province di Messina e Catania. Le località prossime all'epicentro, sottolinea il Dipartimento della Protezione Civile, sono i comuni di San Teodoro, Cesarò e Maniace. Secondo i rilievi registrati dall'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia l'evento sismico è stato registrato alle ore 8.50. Dalle verifiche effettuate dalla Sala Situazione Italia del Dipartimento della Protezione Civile non risultano, al momento, danni a persone o cose.

Altre cinque scosse di magnitudo compresa fra 2.0 e 2.2 sono state registrate nella zona dei Monti Nebrodi, al confine fra le province di Messina e Catania, dopo quella di magnitudo 4.3 delle ore 8.50 che è stata avvertita dalla popolazione. L'ultima replica è stata registrata dai sismografi dell'Ingv alle 10.23. Dalla centrale operativa della Protezione Civile regionale, che ha fatto scattare le procedure di controllo previste in questi casi, confermano che non si registrano fino ad ora danni a persone o cose.
L'INGV: "NON È UNA SORPRESA" L'area colpita dal terremoto di magnitudo avvenuto alle 8,50 in Sicilia è quella dei Monti Nebrodi: «una zona sismica, nella quale terremoti di magnitudo compresa fra 4 e 4,5 non sono certamente una sorpresa», ha osservato il presidente dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv), Stefano Gresta. «A partire dal 31 dicembre – ha aggiunto – il terremoto è stata preceduto da scosse percepite a livello strumentale, di magnitudo intorno a 1, ed è stato seguito da alcune repliche di magnitudo inferiore a 3». Sulla base della carta di pericolosità, ha proseguito Gresta, il terremoto è avvenuto in una zona nella quale «lo scuotimento del suolo previsto è compreso fra 0,15 e 0, 175: non altissimo, quindi, ma nemmeno tra i più bassi». A spiegare la sismicità dell'area colpita dal sisma è, secondo i geologi, il fatto che l'area dei Monti Nebrodi potrebbe essere la zona di contatto tra la placca africana, che spinge verso Nord-Est, e la placca Euro-asiatica.

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