La
notizia del giorno è che il tema della sovranità monetaria ha bucato lo
schermo delle televisione pubblica italiana nel bel mezzo della campagna
elettorale ed è stato rinfacciato direttamente all’ex-premier, in
diretta TV. Impensabile qualche anno fa, il gesto della coraggiosa
imprenditrice Francesca Salvador è testimone di una consapevolezza che
sta dilagando silenziosamente e che ben presto sarà impossibile da
arginare o da censurare. Una verità che già oggi non si può più tacere. Lòthlaurin
Ormai se ne parla ovunque: nei blog, nei commenti sui post di Facebook, nei twitter con l’hashtag #serviziopubblico…
Chiunque abbia visto la puntata “Mi consenta”
dedicata al confronto-spettacolo tra Santoro e Berlusconi, che sia fan
dell’uno o dell’altro, sta invece parlando della signora,
l’imprenditrice di Vittorio Veneto intervenuta al dibattito:
Il suo intervento preciso, ben ritmato,
tirato tutto d’un fiato e persino ripreso in replica dopo l’imbeccata –
inconsapevole – di Berlusconi è stato come uno squarcio di luce in una
giornata di nebbia fitta.
Scopriamo che si chiama Francesca
Salvador. Scopriamo altresì che è vicina alle teorie del sig. Paolo
Barnard, il sostenitore della MMT in Italia, che a seguito del suo intervento alla trasmissione di Santoro l’ha demolita in un articolo per non averlo citato (www.comedonchisciotte.org | Ieri sera da Santoro).
Tralasciamo per carità di patria il contenuto di questo livoroso articolo, dal tenore anche comico (“Prima di me e dei miei collaboratori la MEMMT in Italia non esisteva, e nessuno aveva spiegato al pubblico della gente con autorevolezza macroeconomica l’immenso inganno dell’Eurozona. Nessuno, ok?”), perché appartiene ad un soggetto – ed alla sua teoria – su cui abbiamo già espresso il nostro parere.
Ma cosa ha detto la signora di tanto interessante e di differente rispetto al suo presunto ispiratore?
Innanzitutto, alcune cose importanti, che il canduttore (cane
fedele dei poteri forti) Sant’oro non ha inteso evidenziare, ponendo
l’accento solo sulla forte pressione fiscale: ha parlato della censura
operata dai quotidiani servi fedeli del Sistema sui suicidi degli
imprenditori, che ne raccontano uno su quattro; delle banche che non
danno più credito ai creatori di ricchezza vera e di lavoro, e
trattengono per sé la liquidità, costringendo le aziende a scegliere se
pagare le tasse o chiudere; ed ha aggiunto: “Noi imprenditori siamo in difficoltà, e il Governo cosa fa? Pensa solo a salvare le banche”.
Tutti ascoltano interessati, Berlusconi
compreso, che – inquadrato – annuisce spesso. E qui Sant’oro crede che
stia andando tutto secondo copione. La Salvador gioca il ruolo
dell’elettrice del Nord-est tradita da Berlusconi, che dichiara di aver
votato, e lui gongola…
Ma poi la signora accende l’innesco: “Devo
dire che, nel 2010 quando è iniziata la crisi, io mi aspettavo
semplicemente che il Governo Berlusconi attuasse una riforma… MONETARIA!“
Panico in sala. Tutti zitti, Berlusconi la fissa. Lei, senza una piega, continua: ”E
invece cosa è successo? È successo che Berlusconi ci ha lasciato nelle
mani del Governo Monti, cioè un insieme di persone pagate dalla Goldman
Sachs… Lei sapeva, Berlusconi, che Monti è un uomo della Trilateral,
dell’Aspen Institute e della Goldman Sachs, e gli ha votato la fiducia: è
una cosa assurda!“
Timidi applausi in sala. Sant’oro leggermente spiazzato riprende la parola e spera nell’affondo a Berlusconi: ”Cosa farebbe lei?“
“Noi non usciremo mai da questa crisi se non ci RIPRENDIAMO LA SOVRANITÀ MONETARIA!“
Ha detto proprio così, Barnard. Mettiti
il cuore in pace. Tu parli di “moneta sovrana”, ma questa è tutt’altra
cosa. È “Sovranità Monetaria”. Ma andiamo avanti…
“La moneta appartiene a noi cittadini”, aggiunge la signora. E questo, caro mio, è Auriti
(anche se non citato); la moneta appartiene a chi la accetta: è
proprietà del portatore. Non della Banca Centrale che la “emette”, per
quanto nazionalizzata. È sine debito.
Rincara: “I politici l’hanno venduta,
e siamo costretti a comprarla all’estero, da una banca privata che è la
BCE. Con queste premesse non cresceremo mai.”
A questo punto Berlusconi se ne esce con un improvvido “La signora ha ragione…” (lui
ora darebbe ragione a chiunque pur di avere il suo voto) ma poi si
abbandona ad un elogio dell’UE e della pace che avrebbe garantito, e
nella speranza che la Banca Centrale Europea si trasformi nell’omologo
della FED statunitense (cosa che – a suo dire – garantirebbe il debito
dei paesi sovrani) altrimenti – dice – “I paesi del sud Europa,
prima o poi, se questo non succede saranno «costretti» ad uscire
dall’euro e questo sarà una catastrofe…”
“Ma lei sta dicendo una cosa che non è vera”, si sente a destra del teleschermo, mentre l’ex premier si risistema la giacca tutto soddisfatto.
“Non è vero che sarà una catastrofe
se usciremo dall’euro. Anzi, loro hanno paura, disperatamente paura che
noi usciamo dall’euro; perché se esce l’Italia crolla tutto l’euro, ma
per l’Italia sarebbe UNA SALVEZZA. Perché l’Europa di cui Lei parla non è
mai esistita e non esisterà su queste premesse. Perché questa NON È
L’EUROPA DEI POPOLI. Hanno iniziato dalla coda, invece che dall’inizio (Berlusconi
approva vistosamente allargando prima le braccia poi annuendo – ma la
signora sta dicendo esattamente il contrario di quello che asserisce
lui, che dobbiamo fare?). Ecco perché dobbiamo RIPRENDERCI LA SOVRANITÀ MONETARIA.”
Stacci, Barnard. L’ha ripetuto, non era
un lapsus. Ed ecco la bomba atomica lanciata nel bel mezzo della
trasmissione, a pathos raggiunto: “La BCE non potrà MAI fare quello
che dice Lei, perché è PRIVATA. Ma quale banchiere si fa portar via di
mano 40, 50, 60 miliardi di euro l’anno di interessi che NOI paghiamo
alla Finanza Internazionale? Perché non raccontiamo che il debito
pubblico per come è raccontato È UNA TRUFFA?”
E qui interviene Sant’oro, stoppando la signora con un “Ferma! Ferma! Lei mi sta conducendo la trasmissione su un…”
La Salvador si gira con un sorrisetto
malcelato, sapendo di averla fatta grossa: stava per introdurre
l’argomento “moneta sovrana” che avrebbe vanificato la meravigliosa
esposizione fin qui tenuta, e per fortuna il canduttore, compreso il rischio, l’ha azzittita.
Non sapremo mai come sarebbe continuata la denuncia della signora, ma quanto ascoltato finora è qualcosa di assolutamente inusuale ed insperato in una campagna elettorale.
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