ROMA - Giulia Ichino, figlia del politico Pietro
candidato al Senato con Mario Monti, risponde così all'accusa di
nepotismo mossale ieri da una precaria durante un'assemblea del Pd a
Roma: «Sono fortunata, non raccomandata. Quando sono stata assunta, nel
2002, mio padre non era un uomo politico conosciuto. Avessi voluto
spinte, avrei studiato nel campo di famiglia, Legge». Parlando a
Repubblica e Corriere della Sera, Ichino spiega la dinamica della sua
assunzione in Mondadori a 24 anni. «Studiavo
all'università con Vittorio Spinazzola e Gianni Turchetta, ho mandato un
curriculum alla Mondadori e fortuna ha voluto che si aprisse allora la
collana Sis. Ho fatto la correttrice di bozze per un anno, poi una
sostituzione maternità e l'assunzione». «Vivo con un certo disagio la
mia fortuna. Certi riferimenti sono stati sgradevoli. Anche perchè mi
faccio un discreto mazzo», prosegue la donna. E poi «non mi piace questo
vittimismo che sconfina in un pubblico attacco
disinformato». Alla ragazza che l'ha tirata in ballo dice: «Sarei pronta
a rimettere in discussione un po' delle mie tutele in cambio di
maggiori protezioni per tutti. Noi garantiti con il posticino caldo
dobbiamo essere pronti a rimetterci in gioco. Mi indigna avere la
maternità e la copertura malattia, a differenza di altri». In Italia,
conclude, «non si è fatto nulla per potenziare i servizi di
collocamento, per incentivare le assunzioni. Della flessibilità si è
preso solo il lato peggiore».
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