MILANO - Tutti a "tweettare" e a "postare" su Facebook contro la parata
del 2 giugno. «Annullate la parata militare del 2 giugno e usate quei
soldi per la ricostruzione del terremoto». Gli appelli sono rivolti alla
presidenza della Repubblica affinché eviti questo spreco di denaro. Il
passaparola su Twitter è decollato con l'hashtag #no2giugno.
Tanti i politici che si sono espressi in merito. Da Antonio Di Pietro,
passando per Nichi Vendola che per primo ha lanciato la proposta, fino a
Oliviero Diliberto e Paolo Ferrero. Il sindaco di Medolla: «Devolveteci
i soldi della parata del 2 giugno e della visita del Papa a Milano».
NAPOLITANO: "CELEBREREMO 2 GIUGNO DEDICANDOLO ALLE VITTIME DEL SISMA"
«Celebreremo sobriamente il 2 giugno ma lo dedicheremo alla memoria
delle vittime, al dolore delle famiglie e anche a momenti di scoramento
che devono essere superati. Lo celebreremo perchèla Repubblica deve dare
conferma della sua vitalità,forza democratica,serenità e fermezza con
cui affronta le sfide».Lo afferma Napolitano.
I CONSIGLIERI LOMBARDI NE CHIEDEVANO L'ANNULLAMENTO Annullare
la parata militare del 2 giugno, per «utilizzare le risorse a sostegno
delle popolazioni colpite dal terremoto», dicono anche i consiglieri
regionali lombardi della Lega Nord Jari Colla e Davide Boni e il
capogruppo dell'Udc Gianmarco Quadrini. «I reparti militari potranno
dimostrare maggiormente il proprio valore aiutando le popolazioni in
difficoltà anzichè sfilando lungo le vie di Roma - hanno spiegato Colla e
Boni - in questo momento di lutto ogni tipo di festeggiamento
istituzionale, come la parata del 2 giugno, risulta assolutamente fuori
luogo». Propone la sospensione della manifestazioni per la Festa della
Repubblica il gruppo dell'Udc in Consiglio regionale, che nei giorni
scorsi aveva già proposto di destinare i gettoni di presenza dei
consiglieri alle popolazioni colpite dal sisma. «I legami della
solidarietà, in questa difficile fase economica e morale, devono sapersi
manifestare concretamente anche rispetto alle importanti celebrazioni
dei valori costituzionali - ha sottolineato Quadrini - il rapporto tra
istituzioni e cittadini può uscire rafforzato proprio nei momenti
difficili attraverso questi segni tangibili nel rispetto del primato
della persona».
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