mercoledì 30 maggio 2012

TERREMOTO: "CAPANNONI VENUTI GIÙ COME I LEGO": L'IRA DEI COLLEGHI PER I 10 MORTI

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ROMA - Capannoni fatti di cemento e sangue. Sono venuti giù come un castello di carte falciato dal vento, seppellendo sogni, speranze e vite umane. Il sisma di domenica scorsa non è stato che il preludio di quello che sarebbe successo nove giorni dopo. Ieri, a nemmeno ventiquattr’ore dai funerali di uno dei quattro operai caduti nel crollo delle fabbriche, altri capannoni in Emilia si sono trasformati in macerie sotto i colpi del sisma che alle nove ha sferzato il cemento armato con una scossa di magnitudo 5.8. Provvisoria la conta dei cadaveri alla Haemotronic e alla Meta di Medolla, aziende biomediche nel modenese, alla Bbg di San Giacomo Roncole a Mirandola e in un mobilificio di Cavezzo. Almeno dieci i morti, altrettanti i dispersi, per i quali sino a tarda notte si è scavato con le mani.
Ma il timore ora è per tutti gli edifici di quel tipo.
Da Bruxelles il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, risponde ai giornalisti che incalzano domande sulla sicurezza dei capannoni. «Strutture costruite con tutti i crismi, non di carta velina», dice. Lo smentiscono i tecnici. «Fatte come Lego - ha spiegato Gian Michele Calvi, professore della Ume school Iuss Pavia, esperto in costruzioni -, una parte ha perso l’appoggio e sono cadute». Colpa del fatto che le zone su cui sono costruite non sono considerate ad alto rischio sismico, aggiunge il professore, «e in pericolo in tutta la pianura padana sono anche molti supermercati e centri commerciali». L’antidoto per l’ingegnere bolognese Guido Cacciari, esperto sismico, è quello di «trasformare le cerniere dove poggiano i pilastri in incastri». Altrimenti alla prossima scossa potranno crollare.
Sul piede di guerra i sindacati. Raffaele Bonanni della Cisl accusa «le mancate verifiche» post terremoto. Il leader della Uil, Luigi Angeletti chiede verifiche sulle responsabilità. E proprio questo dovrà accertare l’inchiesta avviata dalla procura modenese.

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