lunedì 23 luglio 2012

"NON PRENDO ORDINI DA UNA DONNA": VENEZIA, FACCHINO MUSULMANO SI LICENZIA

VENEZIA - Non poteva di sopportare di prendere ordini da una donna.  Così tanto che avrebbe pure rinunciato al posto di lavoro.
Per il facchino ai piani di uno degli alberghi più famosi del mondo, l’hotel Danieli a Venezia, egiziano, la situazione era però diventata insostenibile, in quando il suo diretto superiore era una governante. Quando ha fatto presente il suo problema, dettato dalla sua rigida visione religiosa, la direzione gli ha spiegato che certo non poteva cambiare mansioni a chi era lì da anni, svolgendo adeguatamente i suoi compiti, e che dunque, se avesse voluto lavorare in quell’albergo - dove soggiornano illustri ospiti, compresi capi di Stato e celebrità del cinema e della musica - avrebbe dovuto accettare di adattarsi alle modalità lavorative italiane.
Le dimissioni. A quel punto l’uomo, pur di non prendere ordini dalla collega ha preso carta e penna e ha rassegnato le dimissioni. La crisi economica lo ha fatto però tornare ben presto sui suoi passi: dopo un periodo di ricerca, vana, di un altro impiego, il giovane egiziano è dunque tornato sui suoi passi, e la direzione ha cercato una mediazione. Evidentemente lo staff direttivo teneva molto a quel dipendente, considerato affidabile e benvoluto dai clienti e dagli altri dipendenti.

LE GARANZIE
Si è deciso dunque di garantire al dipendente che, durante i suoi turni di lavoro, sarà presente, oltre alla governante, anche un collega maschio farà da "collegamento", comunicandogli le mansioni da svolgere. Appianate quindi le divergenze, il giovane egiziano ora è tornato al suo lavoro, anche se non si potrà certo sostenere che si tratti di un valido esempio di integrazione. Non è la prima volta che le strutture alberghiere veneziane si trovano a dover gestire problemi legati alla variegata composizione multietnica delle maestranze e alla presenza di una clientela da sempre cosmopolita.

I PRECEDENTI Per questo sono stati realizzati nel passato (oltre a degli stage formativi per il personale) dei veri e propri vademecum con indicazioni puntuali su usi, costumi, linguaggi delle diverse etnie, per evitare frizioni dovute alla cattiva interpretazione di gesti e parole. Ovviamente attenzioni particolari vengono messe nella composizione dei menù, per evitare l’insorgere di problemi con i tabù alimentari degli ospiti.

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