VENEZIA - Non poteva di sopportare di prendere ordini da una donna. Così
tanto che avrebbe pure rinunciato al posto di lavoro.
Per il facchino
ai piani di uno degli alberghi più famosi del mondo, l’hotel Danieli a Venezia, egiziano, la situazione era però diventata insostenibile,
in quando il suo diretto superiore era una governante. Quando ha fatto
presente il suo problema, dettato dalla sua rigida visione religiosa, la
direzione gli ha spiegato che certo non poteva cambiare mansioni a chi
era lì da anni, svolgendo adeguatamente i suoi compiti, e che dunque, se
avesse voluto lavorare in quell’albergo - dove soggiornano illustri
ospiti, compresi capi di Stato e celebrità del cinema e della musica -
avrebbe dovuto accettare di adattarsi alle modalità lavorative italiane.
Le dimissioni. A quel punto l’uomo, pur di non prendere ordini dalla
collega ha preso carta e penna e ha rassegnato le dimissioni. La crisi
economica lo ha fatto però tornare ben presto sui suoi passi: dopo un
periodo di ricerca, vana, di un altro impiego, il giovane egiziano è
dunque tornato sui suoi passi, e la direzione ha cercato una mediazione.
Evidentemente lo staff direttivo teneva molto a quel dipendente,
considerato affidabile e benvoluto dai clienti e dagli altri dipendenti.
LE GARANZIE Si è deciso dunque di garantire al dipendente che, durante i suoi turni di lavoro, sarà presente, oltre alla governante, anche un collega maschio farà da "collegamento", comunicandogli le mansioni da svolgere. Appianate quindi le divergenze, il giovane egiziano ora è tornato al suo lavoro, anche se non si potrà certo sostenere che si tratti di un valido esempio di integrazione. Non è la prima volta che le strutture alberghiere veneziane si trovano a dover gestire problemi legati alla variegata composizione multietnica delle maestranze e alla presenza di una clientela da sempre cosmopolita.
I PRECEDENTI Per questo sono stati realizzati nel
passato (oltre a degli stage formativi per il personale) dei veri e
propri vademecum con indicazioni puntuali su usi, costumi, linguaggi
delle diverse etnie, per evitare frizioni dovute alla cattiva
interpretazione di gesti e parole. Ovviamente attenzioni particolari
vengono messe nella composizione dei menù, per evitare l’insorgere di
problemi con i tabù alimentari degli ospiti.
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