ROMA - Ancora uno scandalo travolge un grade ospedale romano, con avvisi di garanzia per medici ed infermieri.
Ancora una storia da chiarire, un sospetto caso di malasanità con la morte di un neonato, il piccolo Marcus, all’ospedale «San Giovanni Addolorata».
C'è stata una denuncia, da parte dei familiari, e la procura della
Repubblica ha aperto un'inchiesta per capire se vi siano delle
responsabilità del personale del reparto. Sono già state sequestrate le
cartelle cliniche.
LA MADRE VUOLE LA VERITA' «Dopo aver saputo della morte
del figlio ha detto che era pronta per una battaglia legale e che
voleva vedere chiaro fino in fondo su quanto è successo, voleva la
verita». A riferirlo sono alcuni genitori che hanno i propri figli in
cura presso il reparto di neonatologia dell'ospedale San Giovanni
Addolorata e che hanno avuto modo di conoscere Jacqueline De Vega, madre
di Marcus, il neonato morto il 29 giugno scorso in quel reparto dove
gli è stato somministrato latte nella flebo.
SEI O SETTE INDAGATI Sarebbero non meno di sei-sette
gli indagati, ossia tutti coloro che, all'interno del San Giovanni,
hanno gestito il caso, sotto il profilo clinico, del neonato morto il 29
giugno scorso. Omicidio colposo il reato ipotizzato nei loro confronti.
Gli inquirenti, coordinati dal procuratore aggiunto Leonardo Frisani,
hanno acquisito la cartella clinica del neonato ed attendono ora i
risultati dell'autopsia. Al loro vaglio anche alcune presunte
contraddizioni che sarebbero emerse nella ricostruzione dei fatti.
BALDUZZI INVIA GLI ISPETTORI Uno scambio di flebo
sarebbe la causa della morte di un neonato all'ospedale San Giovanni di
Roma. Per fare chiarezza sulla vicenda il ministro della Salute Renato
Balduzzi ha disposto questa mattina l'invio «immediato» degli ispettori
del ministero all'ospedale romano. L'obiettivo, si legge in una nota, è
quello di «acquisire tutte le informazioni sul decesso del bambino di
pochi giorni che sarebbe morto per un errore dovuto allo scambio tra una
flebo di soluzione fisiologica con del latte. Gli ispettori dovranno
chiarire anche il motivo del ritardo nella denuncia da parte del
personale sanitario».
LA MORTE DEL NEONATO Il piccolo aveva pochi giorni ed era ricoverato nel reparto di neonatologia dell'ospedale San Giovanni Addolorata, uno dei punti di riferimento per il centro storico della Capitale e per molti quartieri confinanti. Secondo le prime verifiche, al piccolo è stato somministrato del latte per via endovenosa. Questo avrebbe causato il decesso del neonato. Come è stato possibile? Secondo le prime ipotesi potrebbe esserci stato un errore, un drammatico scambio di flaconi, il latte potrebbe essere stato somministrato per via endovenosa al posto della soluzione prevista per la terapia a cui il neonato era sottoposto. Di certo, si tratta di un caso che ha pochi precedenti.
LA DENUNCIA DEI GENITORI I genitori del neonato, dopo
che è stato comunicato loro che il figlio era morto hanno deciso di
presentare denuncia all'autorità giudiziaria che ha immediatamente
aperto un'inchiesta. Dal reparto di neonatologia è stata acquisita la
cartella clinica e sono stati ascoltati medici e infermieri che lavorano
nel reparto di neonatologia dell'ospedale San Giovanni Addolorata. Per
poter procedere con gli accertamenti sono stati inviati degli avvisi di
garanzia. Il bimbo, un maschietto partorito da una donna di origini
filippine, era nato all'ospedale Grassi di Ostia, prematuro di trenta
settimane. Visto che non c'era posto nel reparto di terapia intensiva di
neonatologia di Ostia era stato trasferito al San Giovanni.
SAN GIOVANNI SOTTO INCHIESTA La vicenda ha scosso
l'intero ospedale San Giovanni Addolorata: al di là dell'enorme dolore
per la morte del neonato, nessuno riesce a spiegarsi come possa essere
avvenuta l'iniezione del latte che ha causato il decesso. Gli inquirenti
non stanno escludendo nessuna ipotesi, anche oltre i confini del
semplice errore. Il reparto di neonatologia dell'ospedale San Giovanni
Addolorata è tra i più importanti della Capitale, è un punto di
riferimento anche per altri ospedali e viene considerato un centro
d'eccellenza. In queste ore anche il presidente della Regione, Renata
Polverini, è stata informata di quanto avvenuto e oggi l'assessorato
alla Salute farà degli approfondimenti. Non è escluso che, come già
avvenuto in altri casi che hanno toccato da vicino la sanità romana,
Renata Polverini chieda una relazione ai vertici dell'Azienda
ospedaliera del San Giovanni, anche se in questi casi prima di tutto ciò
che conta è l'esito dell'inchiesta della procura della Repubblica di
Roma.
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