giovedì 3 maggio 2012

TEST DI GRAVIDANZA, SE IL DUBBIO DIVENTA CERTEZZA

Il ciclo è in ritardo ed il dubbio ci assale, pochi minuti ancora ed ecco arrivare il responso: positivo. Improvvisamente la gioia e il timore, così distanti tra loro in natura si compenetrano regalandoci un’unica emozione. L’arrivo di un figlio, evento meraviglioso, non sempre capita al momento giusto: a volte non è pianificato, oppure non è ancora il momento giusto, il partner non è quello “per sempre”, oppure le difficoltà economiche dettano le loro regole. Ogni situazione ha la sua storia, ma noi vogliamo qui soffermarci sulla storia del desiderio realizzato. Il figlio è stato pensato, desiderato e progettato con la persona giusta. E adesso, finalmente il test ha dato responso positivo. La prima sensazione provata è quella di profonda incredulità. Un avvenimento così straordinario inizia da subito a modificare la vita della coppia, un figlio è un miracolo straordinario, riempie di orgoglio e di gratificazione. La donna in questo contesto viene investita a sorvegliante privilegiata del suo frutto, custodendone il meravigliose segreto.

Un figlio è un evento naturale e sapere di averlo tra nove mesi
riempie il cuore di amore. Un figlio è un fatto puramente biologico e anche noi, femmine della specie umana, facciamo parte di questo perfetto e perpetuo meccanismo. E’ normale che stia capitando e che questa volta tocchi a noi. Assaporiamone la gioia profonda, arriva dalla consapevolezza di far parte del grande cerchio della vita. Sembra irreale, l’addome è ancora piatto e, a parte un po’ di gonfiore al seno e forse qualche leggera nausea, non ci sono segni esterni dell’arrivo del bimbo: nostro figlio. Tra qualche mese, però, il corpo inizierà a lievitare e crescerà di pari passo con l’aumento della nostra consapevolezza. E, quando il nostro bimbo sarà ben stretto tra le braccia e ancora di più quando lo vedremo crescere, ci sembrerà tutto normale e reale: saremo entrate anche noi nella grande categoria delle madri. Se desideriamo saperne di più dobbiamo soltanto continuare la lettura.

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