ROMA - Ieri sera il Governo ha deciso di stanziare 235 milioni per
incentivi alle imprese per l'occupazione di giovani e donne. Lo ha
annunciato il ministro del Lavoro, Elsa Fornero, nel corso di una
conferenza all'Aquila. Il contributo riguardera’ i contratti stipulati
con giovani di eta’ fino a 29 anni o con donne a prescindere dall’eta’
anagrafica.
In particolare, viene riconosciuto un importo pari a 12 mila euro in caso di trasformazione di un contratto a tempo determinato in un altro a tempo indeterminato. Queste forme di stabilizzazione dovranno riferirsi a contratti di lavoro in essere o cessati da non piu’ di sei mesi e mediante la stipula di contratti a tempo indeterminato, anche a tempo parziale.
Sono inoltre previsti incentivi per le assunzioni di giovani e di donne a tempo determinato: il contributo sara’ di tremila euro per contratti di lavoro di durata non inferiore a 12 mesi; di 4 mila se la durata supera i 18 mesi e di 6 mila per quelli di durata superiore a 24 mesi. “Non pensiamo di risolvere cosi’ il problema dell’occupazione – ha precisato il ministro – vogliamo pero’ dare un segale alle imprese che si puo’ assumere”.
REDDITI ONLINE D'ora in poi i redditi e il patrimonio dei consiglieri e degli assessori dovranno essere resi pubblici come quelli dei ministri: oltre a retribuzioni dovranno così essere indicate on line anche auto e case possedute. Lo prevede il decreto legge sui costi della politica approvato ieri dal Consiglio dei ministri. La misura, insieme a quelle legate al contenimento degli stipendi, è condizione necessaria affinchè le regioni possano ottenere fondi dallo Stato. Stesse regole di trasparenza valgono per finanziamenti ai gruppi politici.
TETTO AGLI STIPENDI Il tetto allle indennità di assessori e consiglieri, che verrà fissato in base ai parametri della Regione più virtuosa, dovrà essere individuato entro il 30 ottobre dalla Conferenza Stato-Regioni. Qualora tale scadenza non fosse rispettata sarà un decreto del presidente del Consiglio su proposta del ministero dell'Interno, da adottare nei successivi 15 giorni, a fissare i paletti. Lo prevede il decreto legge sui costi della politica approvato ieri dal Cdm.
SPENDING REVIEW PER LE REGIONI Arriva la spending review per le regioni. Si va, secondo quanto prevede il decreto legge sui costi della politica, dal tetto ai gettoni di presenza (30 euro), alla riduzione del 10% dei compensi che spettano ai vertici degli organi di direzione e controllo, al taglio dei componenti dei cda, passando per la riduzione delle spese per convegni e auto blu fino al tetto agli stipendi di manager e dipendenti pubblici. Previsti anche risparmi sugli affitti e la possibiltià di cancellare gli enti strumentali.
SEI MESI DI TEMPO ALLE REGIONI Le regioni hanno sei mesi di tempo per adeguarsi alle nuove misure sui costi della politica qualora siano necessarie modifiche allo Statuto. Altrimenti, il termine per allinearsi è il 30 novembre di quest'anno.
DUE MESI DI TEMPO AGLI ENTI Nel caso in cui la Corte dei Conti accerti «squilibri economici-finanziari» o «mancata copertura delle spese» le amministrazioni regionali hanno due mesi di tempo dalla comunicazione per rimediare. Lo prevede il testo del decreto legge sui costi della politica, approvato dal Cdm e ancora non pubblicato in Gazzetta Ufficiale. «Nelle more - si legge - è preclusa l'attuazione dei programmi di spesa» che non abbiano copertura certa.
MONOGRUPPI OK MA SOLO SE ESCONO DA ELEZIONI I contributi ai monogruppi saranno erogati solo se questi saranno quelli che risultano così composti all'esito delle elezioni. Lo prevede il decreto legge sui costi della politica approvato dal Consiglio dei ministri.
IN REGOLA O STOP FONDI Obbligo di rendiconto per i gruppi consiliari regionali. Qualora i documenti, stando all'esame della Corte dei Conti, non risultino in regola i gruppi perdono il diritto ai fondi. Lo prevede il decreto legge sui costi della politica approvato dal Cdm e non ancora pubblicato in Gazzetta ufficiale.
In particolare, viene riconosciuto un importo pari a 12 mila euro in caso di trasformazione di un contratto a tempo determinato in un altro a tempo indeterminato. Queste forme di stabilizzazione dovranno riferirsi a contratti di lavoro in essere o cessati da non piu’ di sei mesi e mediante la stipula di contratti a tempo indeterminato, anche a tempo parziale.
Sono inoltre previsti incentivi per le assunzioni di giovani e di donne a tempo determinato: il contributo sara’ di tremila euro per contratti di lavoro di durata non inferiore a 12 mesi; di 4 mila se la durata supera i 18 mesi e di 6 mila per quelli di durata superiore a 24 mesi. “Non pensiamo di risolvere cosi’ il problema dell’occupazione – ha precisato il ministro – vogliamo pero’ dare un segale alle imprese che si puo’ assumere”.
REDDITI ONLINE D'ora in poi i redditi e il patrimonio dei consiglieri e degli assessori dovranno essere resi pubblici come quelli dei ministri: oltre a retribuzioni dovranno così essere indicate on line anche auto e case possedute. Lo prevede il decreto legge sui costi della politica approvato ieri dal Consiglio dei ministri. La misura, insieme a quelle legate al contenimento degli stipendi, è condizione necessaria affinchè le regioni possano ottenere fondi dallo Stato. Stesse regole di trasparenza valgono per finanziamenti ai gruppi politici.
TETTO AGLI STIPENDI Il tetto allle indennità di assessori e consiglieri, che verrà fissato in base ai parametri della Regione più virtuosa, dovrà essere individuato entro il 30 ottobre dalla Conferenza Stato-Regioni. Qualora tale scadenza non fosse rispettata sarà un decreto del presidente del Consiglio su proposta del ministero dell'Interno, da adottare nei successivi 15 giorni, a fissare i paletti. Lo prevede il decreto legge sui costi della politica approvato ieri dal Cdm.
SPENDING REVIEW PER LE REGIONI Arriva la spending review per le regioni. Si va, secondo quanto prevede il decreto legge sui costi della politica, dal tetto ai gettoni di presenza (30 euro), alla riduzione del 10% dei compensi che spettano ai vertici degli organi di direzione e controllo, al taglio dei componenti dei cda, passando per la riduzione delle spese per convegni e auto blu fino al tetto agli stipendi di manager e dipendenti pubblici. Previsti anche risparmi sugli affitti e la possibiltià di cancellare gli enti strumentali.
SEI MESI DI TEMPO ALLE REGIONI Le regioni hanno sei mesi di tempo per adeguarsi alle nuove misure sui costi della politica qualora siano necessarie modifiche allo Statuto. Altrimenti, il termine per allinearsi è il 30 novembre di quest'anno.
DUE MESI DI TEMPO AGLI ENTI Nel caso in cui la Corte dei Conti accerti «squilibri economici-finanziari» o «mancata copertura delle spese» le amministrazioni regionali hanno due mesi di tempo dalla comunicazione per rimediare. Lo prevede il testo del decreto legge sui costi della politica, approvato dal Cdm e ancora non pubblicato in Gazzetta Ufficiale. «Nelle more - si legge - è preclusa l'attuazione dei programmi di spesa» che non abbiano copertura certa.
MONOGRUPPI OK MA SOLO SE ESCONO DA ELEZIONI I contributi ai monogruppi saranno erogati solo se questi saranno quelli che risultano così composti all'esito delle elezioni. Lo prevede il decreto legge sui costi della politica approvato dal Consiglio dei ministri.
IN REGOLA O STOP FONDI Obbligo di rendiconto per i gruppi consiliari regionali. Qualora i documenti, stando all'esame della Corte dei Conti, non risultino in regola i gruppi perdono il diritto ai fondi. Lo prevede il decreto legge sui costi della politica approvato dal Cdm e non ancora pubblicato in Gazzetta ufficiale.
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